Cervinara, politica in attesa: i rischi di una sentenza in ritardo
Cervinara. L’attività politica resta sospesa in attesa della sentenza del Consiglio di Stato. La suprema corte amministrativa deve pronunciare sentenza sulla richiesta di annullamento delle elezioni amministrative del 2015 presentato da Vincenzo Iuliano che sfidò il sindaco Filuccio Tangredi. Il ricorso è stato discusso lo scorso 22 di dicembre. La sentenza verrà pubblicata on line e sarà notificata alle parti tramite posta elettronica certificata. Non è possibile fare previsioni sull’esito del ricorso e sui tempi che impiegherà la corte per decidere. La sentenza potrebbe arrivare già domani o tra un mese. Secondo alcune casistiche, il Consiglio ha deliberato anche oltre 60 giorno la discussione del ricorso. Tocca, però, tenere bene d’occhio il calendario.
Se la sentenza dovesse essere negativa per l’amministrazione in carica e venisse pubblicato dopo il 24 febbraio, i cittadini di Cervinara tornerebbero alle urne nella primavera del 2018 (salvo diverse disposizioni del Consiglio di Stato stesso). Questo significa, sempre se la sentenza dovesse accogliere le ragioni dei ricorrenti, che il Comune verrebbe commissariato e retto da un commissario prefettizio per oltre un anno e mezzo. Il governo ancora non ha deciso la data, unica in tutta Italia, in cui i cittadini torneranno alle urne per rinnovare i consigli comunali in scadenza, ma per legge si deve votare in una data compresa tra il 15 di Aprile ed il 15 Giugno. Per quei comuni che dovranno tornare anticipatamente alle urne, i consigli comunali dovranno essere sciolti entro appunto il 24 febbraio. E’ bene tenere a mente questa data. Naturalmente, se il Consiglio di Stato dovesse bocciare il ricorso, la giunta Tangredi continuerà a governare sino alla scadenza naturale, ossia, la primavera del 2020.