Cervinara: Presentato in prima nazionale il libro Gli Abbracci di Francesco di Rosario Carello
Cervinara. Gli Abbracci di Francesco hanno avvolto l’aula consiliare di Cervinara. Pubblico delle grandi occasioni per la presentazione, in prima nazionale, del libro che Rosario Carello, giornalista Rai, ha dedicato ad un aspetto molto interessante della personalità di Papa Francesco.
Il già conduttore di A Sua Immagine ha raccolto tante testimonianze delle telefonate che il Pontefice fa a persone che chiedono un suo intervento, per una preghiera, per rabbia, per disperazione e per amore. Bergoglio le chiama personalmente e instaura con loro un rapporto molto delicato di amicizia e di fratellanza nella fede.
Il libro di Carello è stato presentato nell’ambito della rassegna Percorsi Caudini, organizzata, per questa terza edizione, dal nostro giornale, con il fondatore Peppino Vaccariello. E’ stato proprio il giornalista a moderare il dibattito che ha visto, oltre all’autore, due ospiti di eccezione che hanno catturato e, a tratti, commosso la platea. I contenuti del libro sono stati illustrati, dopo i saluti del sindaco di Cervinara Filuccio Tangredi e del nostro direttore Alfredo Marro, dal responsabile relazione esterne di Rai Uno, il giornalista Antonio Caggiano, e il neo vescovo della diocesi di Telese- Cerreto e Sant’Agata dei Goti, don Mimmo Battaglia. Quest’ultimo è di Catanzaro come Rosario Carello ed erano già legati da un rapporto di profonda stima ed amicizia. Don Mimmo da giovane sacerdote è stato una guida spirituale per il giornalista.
Caggiano ha voluto sottolineare la semplicità e, allo stesso tempo, la profondità spiazzante di tutti i gesti di Francesco ed ha elogiato il collega giornalista per lo stile semplice e scorrevole con cui ha scritto un libro che, chi legge, vorrebbe non finisse mai. Non solo, il responsabile delle relazioni esterne di Rai Uno ha posto al presule della chiesa saticulana precise domande sulla fede e la drottina. Don Mimmo Battaglia è uno dei simboli della chiesa che sta a cuore al Papa argentino.
“Non mi aspettavo, minimamente, che potessi essere nominato vescovo, è quanto ha dichiarato ad apertura del suo intervento”. Don Mimmo, infatti, è un prete da strada, uno che è abituato a stare con gli ultimi e a pregare insieme a loro. Al petto porta solo un crocifisso di legno, nessun altro orpello per lui che, come sua Santità, anche da vescovo vuole solo continuare a fare il sacerdote. “La strada della chiesa è la chiesa della strada, ha ripetuto il vescovo, citando il Papa, ed ha rivelato che una delle ultime telefonate fatte da Bergoglio è arrivata ad una suora calabrese, molto vicina a don Pino Puglisi, trucidato dalla mafia e già beato”.
Le parole del vescovo hanno fatto vibrare di emozione la sala, dove era presente un solo sacerdote, il parroco di San Martino Valle Caudina, don Salvatore Picca. Come spesso succede, tutti gli altri avevano dei pressanti impegni. Le conclusioni sono state tirate da Rosario Carello, il quale ha voluto spiegare la genesi di questo libro e la voglia di scrivere per rendere note la semplicità di un Pontefice che si stringe al dolore e alla gioia di tutti. E, come ha concluso Rosario, tantissime sono le telefonate di cui non verremo mai a conoscenza.