Cervinara, rischio idrogeologico: basta selfie, ora servono azioni concrete

Redazione
Cervinara, rischio idrogeologico: basta selfie, ora servono azioni concrete
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Cervinara. Siamo stati tutti testimoni di cosa hanno causato le forti acque dello scorso 21 e 22 dicembre a Cervinara e, ancora più grave, a San Martino. Ora che sono passate due settimane, riteniamo opportuno proporre una riflessione seria che va al di là della polemica politica. Ecco perché crediamo che non sia più il momento degli annunci, delle interviste e dei selfie a favore di video camera. Le chiacchiere sono pericolose e servono azioni concrete. Anzitutto, il sindaco e l’Amministrazione comunale attraverso lettere deve sollecitare l’intervento del genio civile. Visto che il sindaco di Cervinara a suo dire, denuncia tutti, perché non diffida il Genio Civile? Il comune dovrebbe prevedere tutti gli anni la pulizia di tutte le cunette a bordo strada delle diverse frazioni, per avere un quadro generale dello stato di salute dei canali. L’intervento deve prevedere la pulizia delle griglie di scolo e gli innesti sui canali, in modo tale da prevenire gli episodi di blocco del deflusso delle acque e relativi problemi per la sicurezza dei cittadini. Sembrano interventi banali, ma in caso di forti piogge possono essere determinanti per evitare allagamenti a valle o blocchi allo scorrimento dell’acqua piovana. Altresì dovrebbe munirsi di un programma di lavori da effettuarsi sulla rete di corsi d’acqua esistenti sul territorio, che preveda la pulizia degli alvei, taglio della vegetazione e ripristino delle arginatura. L’obiettivo deve essere la loro messa in sicurezza in vista dell’arrivo della stagione autunnale, scongiurando alcune criticità in punti dove storicamente si sono verificati problemi. Sappiamo bene che parte dei lavori è di competenza di enti sovraordinati ma per la parte che spetta al comune, fossi, canali e cunette, viene fatta la manutenzione? Perché il sindaco non chiede la pulizia dei canali e delle vasche costruite in zona Castello, funzionali alla mitigazione del rischio idrogeologico, ossia in grado di arginare eventuali movimenti franosi e di limitare esondazioni? Gli interventi proposti e realizzati dal Comune invece di migliorare ed eliminare i problemi, li hanno accentuati. Basta vedere cosa succede in via Patricelli o alla frazione Valle, dove con la chiusura del corso d’acqua che costeggia l’area mercato, attraversa via Patricelli all’altezza del depuratore, con le forti piogge la strada e tutti i terreni adiacenti si riempiono d’acqua, trasformandosi in una vera e propria piscina. Lo stesso avviene nella frazione Valle, allagando diversi terreni addirittura la stessa Variante. I lavoratori di manutenzione non vengono pianificati ma realizzati sempre per somma urgenza da imputare poi a bilancio come debiti da riconoscere. Invece di utilizzare i volontari per servizi personali impegniamoli per l’eliminazione dagli argini dei fiumi della vegetazione infestante, ramaglie e materiale fluitato in conseguenza di precedenti eventi di piena, che costituiscono potenziale pericolo in caso di possibili prossime piene del corso d’acqua, procedendo inoltre al taglio di piante pericolose in corrispondenza degli argini.

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