Cervinara, Rotondi e San Martino: 118, se l’emergenza diventa tragedia

Redazione
Cervinara, Rotondi e San Martino: 118, se l’emergenza diventa tragedia
Valle Caudina, la direttrice dell'asl Morgante pronta a risolvere la questione 118

C’è un grave problema che riguarda tutti i paesi irpini della Valle Caudina (Cervinara, Rotondi, San Martino e Roccabascerana). Parliamo delle “regole” di intervento del 118, in particolare dei “codici di emergenza” e di come essi vengono gestiti.
Procediamo con ordine. Il servizio di 118 in quest’area della Valle e gestito dalla Confraternita di Misericordia di Cervinara: un insieme di volontari che mette a disposizione impegno e tempo in maniera gratuita per aiutare i cittadini in difficoltà. La Misericordia possiede un parco ambulanze all’avanguardia, tutte acquistate in autonomia senza alcuna donazione da parte di enti pubblici.
A bordo dell’ambulanza viaggiano un medico, un infermiere e un soccorritore.
Il problema, dicevamo, sono i codici di ingaggio dell’emergenza. Secondo quanto stabilisce il sistema italiano, gli interventi si dividono in codice verde (urgenza minore), codice giallo (urgenza – il paziente presenta una parziale compromissione delle funzioni dell’apparato circolatorio o respiratorio) e codice rosso (emergenza assoluta con pericolo di vita).
Con i codici verde e giallo la Misercordia deve portare gli ammalati all’ospedale di Avellino (e non a quello più vicino, cioè Benevento). Il problema si pone con il codice giallo: cosa succede se, durante il tragitto, il paziente si aggrava e va in immediato pericolo di vita?
Per raggiungere l’ospedale di Avellino, nel migliore dei casi l’ambulanza impiega almeno 45 minuti in un percorso tortuoso e difficile da gestire. Senza tenere conto di una cosa gravissima: ogni soccorso trasportato ad Avellino porta via l’ambulanza dal territorio per almeno due ore e mezzo se non addirittura tre. In parole povere, in questo lasso di tempo Cervinara, Rotondi, San Martino e Roccabascerana si trovano senza copertura di emergenza (in caso di intervento verrebbero le ambulanze dei presidi vicini).
A chi giova questa pericolosa gestione? Perché non stabilire che i casi di emergenza (in particolare quelli in codice giallo) non vengano consegnati all’ospedale Rummo di Benevento? E’ cosi difficile capire che il capoluogo è lontanissimo dai paesi caudini?
Dal canto suo, il governatore della Misericordia, Luigi Cioffi, spiega che questa è una battaglia “che stiamo conducendo da tempo, ma è chiaro che servono altri interventi. Noi come Misericordia possiamo solo cercare di gestire al meglio le indicazioni che ci vengono fornite”. Forse è il caso che qualcuno si dia la sveglia in Valle Caudina.