Cervinara: sabato 27 settembre si parlerà di Giuseppe Verdi
Il grande compositore e direttore d'orchestra viene considerato la colonna sonora del Risorgimento

Cervinara: sabato 27 settembre si parlerà di Giuseppe Verdi. Viva Verdi scrivevano i patrioti dell’1800. Ed era un ossequio al grande compositore, al cigno di Busseto e, allo stesso tempo, era un incitamento alla causa dell’Unità d’Italia.
Con Viva Verdi, infatti, si intendeva Viva Vittorio Emanuele re d’Italia. In questo modo, soprattutto nel Lombardo – Veneto si aggirava la censura austroungarica.
Lo stesso Giuseppe Verdi con la sua poderosa opera, anche se ambientate in epoche diverse da quella sua contemporanea, aveva il cuore e lo spirito proteso verso l’Italia Unita.
- Un esempio mirabile è il Va, pensiero, coro del Nabucco, probabilmente uno dei cori più famosi della storia dell’opera. Ebbene, Il coro è stato interpretato come una metafora della condizione dell’Italia, assoggettata all’epoca al dominio austriaco.
La censura di Vienna avrebbe certamente impedito la circolazione del brano, e da ciò scaturisce la scrittura allegorica.
E’ stato proposto anche come inno nazionale italiano, con alcune modifiche testuali, o col testo originale, ritenuto però poco adatto perché è il canto di un popolo diverso dall’italiano (gli antichi ebrei) e per di più sconfitti.
Di Giuseppe Verdi, proprio come colonna sonora del Risorgimento si discuterà in un convegno che si terrà sabato 27 settembre, a partire dalle ore 17 e 30, presso la sala della cultura di Cervinara in piazza Trescine.
L’interessante appuntamento è stato organizzato dall’avvocato Augusto Genovese che è vice segretario nazionale dell’Unione Monarchica Italiana. Sarà lui ad introdurre i lavori e a moderarli. Subito dopo ci saranno i saluti dell’avvocato Stefania Gallo, presidente del circolo Acli San Giuseppe Moscati di Cervinara e del dottor Angelo Novellino segretario nazionale di Italia Reale.
Interverranno il professor Giuseppe Ilario, direttore del Conservatorio Nicola Sala di Benevento ed il professor Carmine De Angelis, consigliere giuridico della presidenza del consiglio dei ministri.
Le conclusioni sono state affidate all’avvocato Alessandro Sacchi presidente nazionale dell’Unione Monarchica Italiana.