Cervinara: Starace, una tradizione lunga due secoli

Redazione
Cervinara:  Starace, una tradizione lunga due secoli
Cervinara: Starace, una tradizione lunga due secoli

Cervinara: Starace, una tradizione lunga due secoli. Una tradizione che dura da più di duecento anni, due secoli di fuochi pirotecnici . Una tradizione targata Cervinara che oggi continua grazie ad Angelantonio Starace, da tutti conosciuto come NoNò, oggi titolare della Pirotecnica Starace

La ricostruzione storica

Grazia ad un amico de Il Caudino, serio ricercatore storico, siamo venuti in possesso di documenti che ricostruiscono il lavoro che svolgevano gli Starace almeno sino ai primi anni del 1800.

Grazie allo studio dei documenti conservati presso i vari archivi di stato (ma anche privati…) è possibile ricostruire la nostra storia passata e interrogarci su quanto avviene nel presente in una prospettiva di costruzione futura.

Soltanto in questo modo la memoria del nostro esistere nei suoi innumerevoli dettagli e molteplici sfumature può sperare di essere conservata. Sfogliando e leggendo, ad esempio, i registri dell’istituto dello stato civile. che venivano redatti in duplice copia, una delle quali veniva inviata ogni anno alla cancelleria del tribunale competente per territorio, creato nel 1808 da Gioacchino Murat in applicazione del codice napoleonico, è possibile mettere a fuoco l’intera vicenda socio-economica di ogni comunità del belpaese dal 1809 al 1899.

Marcando questi anni come estremi cronologici. Veniva così segnato, con la regolamentazione delle nascite, dei matrimoni e delle morti a cura degli ufficiali di stato civile, il grande cambiamento nel passaggio dall’antico regime all’età contemporanea.

È così, quasi per caso, durante la lettura dei registri di Cervinara relativi alla prima metà dell’Ottocento ai fini di uno studio statistico sui mestieri in quel torno di anni, che siamo venuti a conoscenza di un qualcosa che riteniamo molto importante per la storia della collettività cervinarese.

I Membri della famiglia Starace rappresentano i primi esempi di un mestiere particolare e “moderno” sviluppatosi particolarmente nel Mezzogiorno italiano nei primi anni del secolo XVIII; quello di “fochista”.  Si tratta di un esperto nella preparazione di fuochi d’artificio, da non confondere con “fuochista” che ha tutt’altro significato, ossia, dell’addetto all’alimentazione della caldaie che generavano vapore.

Il matrimonio del 1842

Nel 1842 veniva infatti celebrato nella chiesa di San Marciano il matrimonio Tra Antonio Tommaso Starace (antenato del noto campione di tennis Potito Starace), ventitreenne di professione “fochista” e la ventiquattrenne Angela Luongo.

Ma non è questa la data rilevante, perché nel documento matrimoniale il papà dello sposo, Gaetano Starace, rimandava allo stesso mestiere, poiché alla voce specifica (mestiere) veniva apposta dall’ufficiale comunale una linea tratteggiata che stava a significare “lo stesso” (mestiere).

È giusto quindi sottolineare che l’attività della famiglia Starace, che si teneva lontano dal centro abitato per motivi di sicurezza, avesse avuto inizio nei primissimi anni dell’Ottocento. E chissà, forse i Starace furono finanche chiamati a mostrare la loro arte in occasione di una delle tante feste celebrative o patronali volute dai Borbone regnanti.

Ed ora la tradizione continua con Nonò che spesso da sfoggio della sua maestria con veri e propri spettacoli che vengono apprezzati in tutta la Campania.