Cervinara: supporto psicologico domiciliare per le famiglie in difficoltà
Cervinara: supporto psicologico domiciliare per le famiglie in difficoltà. Un servizio delicato e necessario, quello che sta per avviare l’assessorato ai servizi sociali del comune di Cervinara, guidato da Raffaella Cioffi. A breve diversi nuclei familiari potranno avere il supporto di un team di psicologi.
Famiglie in difficoltà
Si tratta, come ci ha spiegato l’avvocato Cioffi, di un servizio domiciliare che verrà reso alle famiglie. Famiglie in difficoltà che già vengono seguite dai servizi sociali del comune di Cervinara.
Purtroppo, come in tante altre realtà, il disagio si consuma all’interno delle mura domestiche. Difficilmente, riesce a venire fuori. O meglio, viene fuori solo quando oramai è troppo tardi.
Da qualche anno, però, il comune di Cervinara, grazie alla grande professionalità della dottoressa Anna Izzo riesce a mettere in campo un’azione di forte prevenzione. Una prevenzione che consente di mettere in salvo i cosiddetti soggetti fragili come i bimbi e le donne.
Questa azione ora potrà essere potenziata grazie a questo supporto psicologico domiciliare. L’assessore della giunta, guidata dal sindaco Lengua, ci ha spiegato che già esiste una lista di famiglie interessata al servizio.
Il supporto psicologico domiciliare, però, viene esteso anche a tutti coloro che hanno subito dei traumi a causa del covid- 19. A chi ha avuto un lutto in famiglia, oppure a chi ha contratto il coronavirus e non riesce più a tornare alla normalità.
In questo caso, però, bisogna contattare i servizi sociali del comune e chiedere di poter essere inseriti in questo importante progetto.
Reddito di cittadinanza
Raffaella Cioffi ha sottolineato che il suo assessorato sta lavorando per dare un compito, qualche ora di lavoro a chi percepisce il reddito di cittadinanza. Una programmazione che dovrà servire per tentare un’integrazione.
In questo caso, però, bisogna attendere il piano sociale di zona che continua a funzionare a scartamento ridotto.
Purtroppo, sino a quando i comuni resteranno legati alla città di Avellino, i servizi sociali continueranno a subire dei forti rallentamenti. Per fare un esempio, i comuni caudini della provincia di Benevento già da tempo impiegano coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza.