Cervinara. Tata Barbalato, l’artista gentile oggi avrebbe compiuto 67 anni

Un doveroso ricordo per una persona che ha riscosso grandi successi sulla scena artistica

Redazione
Cervinara. Tata Barbalato, l’artista gentile oggi avrebbe compiuto 67 anni

Cervinara. Tata Barbalato, l’artista gentile oggi avrebbe compiuto 67 anni. Artista dal nome poetico, “esametro perfetto”, Tata Barbalato se n’è andato in punta di piedi il 10 novembre scorso. «Solo a urne cinerarie chiuse mia sorella pubblicherà, per me, questo post.

“Così saprete che ho lasciato questo mondo. Ricordatemi così … vi abbraccio» l’annuncio sul profilo social dell’artista, che oggi avrebbe compiuto 67 anni. Gaetano – così all’anagrafe -era nato a Foggia da madre cervinarese, Filomena Moscatiello, e cresciuto ad Accadia.

S’era, poi, trasferito a Napoli in via Arcoleo dove i genitori diventarono custodi. «Siamo nati e cresciuti in un paese del Sud profondo, per essere trapiantati poi in una grande città che ci ha travolti e stravolti, cosa che io trovo positiva anche se inizialmente traumatica»ha scritto.

Dopo gli studi all’Accademia, ha legato la sua carriera alla Nuova spettacolarità napoletana, lavorando con Mario Martone, Vanda Monaco e Cristina Donadio fra gli altri; con Enzo Moscato era anche andato in scena.

Capace di realizzare costumi variopinti di inconfondibile stile, fondendo tradizione e modernità, è stato lo scenografo che ha colorato il teatro napoletano con visione innovativa, continua sperimentazione e uso audace di colori in creazioni originali, a partire da materiali poveri come la carta.

A Napoli ha partecipato a numerose esperienze artistiche collettive: dopo Falso Movimento venne, a metà anni ’80 del secolo scorso, l’esperienza di Idra Duarte, progetto basato sulla convivenza di studi d’artista e l’autogestione di una galleria con artisti interni o invitati da fuori.

Mai banale, era animato dal desiderio di trasformare la realtà quotidiana in arte. È stato anche pittore, attore e regista, artista poliedrico, raffinato e controcorrente. Con Umberto Serra aveva sperimentato negli ultimi anni una forma di video-teatro sui social.

A Cervinara è ricordato soprattutto per la conduzione della manifestazione canora estiva Cereris Ara con Angela Valente; partecipò, poi, all’avventura di teatro à la carte in “un’atmosfera molto parigina” con Peppe Barile e Patrizia Puolato nel 2019.

Nel novembre 2014 aveva realizzato al Bar Voglia di via Variante un’esposizione in ricordo della madre, scomparsa due anni prima, presentando i lavori realizzati nel periodo di “elaborazione del lutto”.

Sperava che quel posto potesse diventare “una specie di officina, per scandagliare le energie che ci sono”. Viveva a Cervinara, scelta come buen retiro, “in una bolla, a fianco al campo sportivo”.

Dichiarò nell’occasione che la mostra voleva anche significare: “Io sono il figlio di zì Rocco (N.d.R. chiamato così anche da lui e scomparso da poco), sono il figlio di un contadino.

Basta un po’ di applicazione e uno si può creare uno spessore culturale, fra molte virgolette. Certo, se tutte le tensioni e iniziative che partono finiscono con la sagra della bruschetta, rimarremo degli stomaci che camminano e l’anima, lo spirito, quella cosa più immateriale che dovremmo avere dentro di noi e che io in fondo chiamo solo intelligenza la mettiamo da parte, la anestetizziamo, la mettiamo a dormire”.

Fino alla fine ha continuato a lavorare e a progettare: negli ultimi tempi era impegnato nella scelta dei tessuti e delle scenografie di una pièce in memoria di Enzo Moscato, scomparso nel gennaio scorso e del quale è stato strettissimo collaboratore.

Napoli ha ricordatolo straordinario talento e l’influenza esercitata su tante generazioni di artisti; anche Cervinara non deve dimenticare Tata Barbalato