Cervinara, tentativo di furto a Sant’Adiutore: e se fosse una intimidazione?
Le piste da seguire sono ancora tutte aperte: le modalità dello svolgimento del tentativo di furto alla Chiesa di Sant’Adiutore, però, lasciano piuttosto perplessi soprattutto le forze dell’ordine.
Ad esempio: come mai, avendo un grosso martello a disposizione, i “soliti ignoti” si sono fermati quando oramai il vano che custodisce i calici più preziosi era quasi aperto? Problemi di tempo? Poco probabile: c’era una intera notte da sfruttare.
Ancora: una volta penetrati nell’ufficio parrocchiale, perché non sono stati forzati i cassetti? Come mai non è stato portato via nulla.
Ufficialmente, gli inquirenti non si espongono ma tra le ipotesi investigative vi è anche quella dell’intimidazione. In pratica: un gesto vandalico, fortemente simbolico, per lanciare un messaggio. A chi? Ovviamente all’amministratore parrocchiale, don Lorenzo Varrecchia.
Bisogna tener conto, infatti, che il sacerdote sta portando avanti una opera di riorganizzazione della parrocchia anche dal punto di vista economico. E se la cosa desse fastidio a qualcuno?
Compito dell’informazione è porre domande: le riposte spettano a chi sta conducendo le indagini. Proprio sul fronte delle indagini, ieri il reparto scientifico dei Carabinieri ha fatto i rilievi per individuare le tracce.
Una cosa è chiara: il prete non deve essere lasciato solo. Furto o intimidazione, resta un atto gravissimo ciò che è successo nella Chiesa dei Salomoni.
Angelo Vaccariello