Cervinara: Termina l’inchiesta sull’omicidio Madonna
Termina, per il momento, l’inchiesta sull’omicidio di Errico Madonna. E’ iniziata dopo l’estradizione di Pasquale Scotti, detto o collier, braccio destro di Raffaele Cutolo. Lui ed il professore, probabilmente, sono gli unici a conoscere i motivi per i quali l’ex avvocato fu trucidato davanti all’abitazione di Cervinara, in via Del Balzo, la sera del sette ottobre del 1993.
Ma, come ci ha spiegato l’ex presidente del tribunale di Napoli, Carlo Alemi, che da pubblico ministero era titolare della indagine sul sequestro di Ciro Cirillo, non parlerà, altrimenti rischia un caffè al veleno, lo stesso che fu servito a Michele Sindona. L’omicidio del consigliori di Cutolo non è solo un mistero cervinarese, ma italiano e si intreccia su un’altra serie di gialli, di cui, al momento, non esiste verità storica e giudiziaria. Non a caso, infatti, Carlo Calvi, figlio di Roberto, il banchiere di Dio, ci ha fornito una mole di materiale per il nostro lavoro. Madonna, quando sfuggì all’arresto si rifugiò prima a Londra e poi negli Stati Uniti. Nella capitale inglese venne a contatto con personaggi che gli riferirono come era stato suicidato il banchiere e lui, nel corso di un interrogatorio ad Albany, di cui abbiamo pubblicato un ampio stralcio, lo riferì al giudice Alemi, poi in Italia ritrattò.
Non solo, l’ex avvocato conosceva nomi e cognomi dei rappresentanti delle istituzioni e dei rappresentanti dei servizi che imbastirono la trattativa con Raffaele Cutolo, per far liberare Cirillo. Ed ancora, era a conoscenza di come e perché fu redatto il falso dossier pubblicato su L’Unità che costò il posto di direttore a Claudio Petruccioli.
Ma, forse, cosa ancora più importante sapeva che c’erano stati dei fitti rapporti tra la camorra e Licio Gelli. In tutto questo, le indagini, dopo il suo omicidio, furono indirizzate verso una sorta di pista locale, che, però, non portarono a nulla. Il Caudino sta tentando di venire a capo di questo vero e proprio mistero.
Per il momento ci interrompiamo, ma pensiamo di poter ancora arricchire la nostra inchiesta al più presto, con nuove ed importanti tasselli che possano mettere insieme un puzzle che è più di un rompicapo.
Peppino Vaccariello