Cervinara: il Vangelo della domenica a cura di don Lorenzo Varrecchia

Redazione
Cervinara: il Vangelo della domenica a cura di don Lorenzo Varrecchia

Cervinara. Il Vangelo della Domenica a cura di don Lorenzo Varrecchia,amministratore parrocchia di Sant’Adiutote Vescovo. “*_…e subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua*_” con questa espressione san Marco ci consegna la guarigione del sordomuto compiuta da Gesù in terra di Decapoli e che la Chiesa annunzia offrendo come meditazione nella XXIII domenica per annum. Non ci è dato conoscere il “perché” del sordomuto vale a dire se lo fosse per nascita o per sopraggiunta malattia, sappiamo solo che:” ha orecchi e non ode, ha lingua e non parla” ma che un altro, in suo nome, avanza a Gesù la preghiera di guarigione. Quanti ammalati tra noi, giovani o non, collezionano innumerevoli “ mi dispiace” frettolosi e curiosi mentre avrebbero bisogno di uomini dal cuore gentile e buono che li portassero a Gesù con la preghiera e portassero loro Gesù con azioni silenziose e discrete; quanti di noi, al contrario, si ritengono fortunati (e lo siamo) solo perché riducono il funzionamento di un organo alla sua funzione. Una “disabilità” dello spirito ma non per questo meno dannosa. Quanta sordità conosce il nostro tempo, quanta mutezza sperimentano i nuovi oppressi. Batte, il cuore del cinico, anche se non fu creato solo per questo. Nel secolo dei rumori, del primato delle parole sui fatti, del parlare senza parlarsi ci riscopriamo ogni giorno un po’ più sordi. Resi sordi dal nostro “io” che tutto brama e ogni cosa desidera, dall’ invidia che ci fa altalenare tra zero e centomila, dalla logica del mondo che ci vuole sempre più competitivi secondo il mantra “ lupus faber est suae fortunae”, scopriamo di essere diventati incapaci di decodificare i nostri sogni o descrivere le nostre emozioni e ancor peggio dare voce ai nostri reali bisogni. Resi sordi a noi stessi, siamo sordi con noi stessi. Cosa ci salverà? Chi ci indicherà il “ come” e non solo il “ cosa” ascoltare. Rimanendo nella prospettiva del Vangelo sopracitato è necessario volgere lo sguardo a Gesù accettando la sfida della conversione e di un modo tutto nuovo di attraversare la vita scrivendo la propria storia. È vivere non solo sentendo suoni ma udendo la Parola prima delle parole. La guarigione del sordomuto avviene in due momenti: dapprima Gesù apre gli orecchi al sordo in modo che possa esercitare la virtù del l’ascolto prima e in maniera maggiore rispetto a quella della parola. Perché sapessimo ascoltare più che parlare, disse un vecchio saggio, il buon Dio ci munì di due orecchi e una sola lingua. Se sapessimo ascoltare di più…quante incomprensioni, quanti rancori, quante liti il nostro cuore s’eviterebbe. Se l’ascolto è la virtù di questa domenica il modo ce lo insegna Gesù…nella preghiera. Buona domenica e buona vita in Cristo.