Cervinara: la vendetta è un piatto che va servito freddo
Edmond Dantès sarebbe quasi fiero di questo suo epigono cervinarese. Quando si parla di vendetta, infatti, la suggestione non può non arrivare al “Conte di Montecristo”: chi più di lui, infatti, sa che essa (la vendetta) va servita fredda?
In politica, poi, non importa il tempo che passa: prima o poi chi subisce proverà a rivalersi.
La vicenda elettorale a Cervinara ancora non si è conclusa, nonostante lo scorso 31 maggio le urne abbiano decretato una lista vincitrice. Se queste elezioni siano legittime o meno lo decideranno i tribunali: sia il Tar che la giustizia ordinaria.
In tutti questi mesi, però, è tornato protagonista uno che molti (diciamolo pure: tanti) avevano dato per spacciato. Parliamo dell’ex vicesindaco di Filuccio Tangredi, Dimitri Monetti.
Tagliato dalla corsa elettorale, la sua stella politica sembrava definitivamente calata. Ha cercato diverse volte di inserirsi nel dibattito che ha portato alle urne, ma quando non sei candidato il tuo peso specifico vale poco.
Nel post elezioni, invece, si è ritagliato un ruolo da protagonista. Prima come suggeritore del capo dell’opposizione Vincenzo Iuliano, poi come assistente legale alle varie cause intentate per denunciare i presunti brogli.
La sua consacrazione si è avuta lo scorso 17 dicembre: davanti ai microfoni (quasi a rete unificate) delle emittenti locali (Rete Sei e User Tv), Dimitri Monetti ha parlato con malcelata soddisfazione.
Sul suo volto si notava con evidenza la gioia per l’apertura dell’istruttoria. D’altronde, lui lo ripete da tempo: si tornerà alle urne, troppe irregolarità.
Dare uno smacco alla sua ex maggioranza, poi, è un pensiero che il politico coltiva da troppo tempo.
Nello scenario che si apre, è evidente che l’avvocato potrà giocare un ruolo da protagonista. Sempre che, questa volta, decida di muoversi per tempo e fare una netta scelta di campo. Comunque andrà il ricorso, sarà un 2016 molto dinamico per la politica cervinarese.
Angelo Vaccariello
@angelismi