Cervinara, vent’anni fa addio a padre Narciso Marro figlio spirituale di San Pio da Pietrelcina

Il Caudino
Cervinara, vent’anni fa addio a padre Narciso Marro figlio spirituale di San Pio da Pietrelcina

Cervinara. Don Giovanni Panichella ricorderà in questi giorni p. Narciso, che riposa a San Giovanni Rotondo nella cappella dei cappuccini, insieme alla sorella Teresa, al cugino p. Tarcisio Zullo e ad altri confratelli.
Padre Narciso Maria nacque Roberto Marro il 29 ottobre 1936 a Joffredo-Castello di Cervinara. Dopo le elementari fu accolto dai Cappuccini di Foggia con Angelo Marro, oggi p. Luigi. Fu ordinato sacerdote nel 1961 a Campobasso. Nell’ottobre 1964 fu inviato a San Giovanni Rotondo come sacrista e coordinatore dei penitenti di P. Pio, del quale divenne figlio spirituale; si affidò al Santo e inoltrò domanda per partire missionario per l’Africa. Dopo i corsi per la patente di guida, di lingua francese a Tolosa e da infermiere presso Casa Sollievo, ad agosto 1965 partì per il Ciad, ove fondò la missione dei frati cappuccini di Foggia. Fu, poi, a Baibokoum e a Gorè, mentre altri frati, fra i quali p. Graziano da Rotondi, arrivavano dall’Italia. Nel gennaio 1972, al primo capitolo della Missione, fu nominato superiore regolare. Dal 1977 fu a Bebedjia, dove venne nominato vicario episcopale nel settembre del 1979: lì costruì personalmente la chiesa, che abbellì con vetrate dipinte di scene tratte dal vangelo. In Africa trascorse complessivamente 25 anni: fondò centri missionari, scavò pozzi, costruì aziende agricole, granai, chiese e villaggi per catechisti, centri culturali e di promozione, infermerie. Nel 1986 il Comune di Cervinara donò alla missione un gruppo elettrogeno.
Nel 1990 i suoi superiori gli consigliarono di non partire per l’Africa e p. Narciso obbedì, avendo sempre nel cuore i suoi piccirilli africani. Ammalato, fisicamente provato, ma mai domo, continuò strenuamente il suo apostolato.
Partecipò all’inaugurazione a Valle di Cervinara del monumento a P. Pio il 12 agosto 1995. Il 9 ottobre 1995 si spense a San Giovanni Rotondo; sei mesi dopo i suoi confratelli presentarono nella parrocchia natia un opuscolo, che ne riassume le opere, dal titolo emblematico: “Muore all’ombra di Padre Pio con il cuore in Africa”.
Sul sagrato della chiesa di San Nicola in Cervinara in suo ricordo fu eretta una statua di P. Pio, che ha resistito alla furia dell’alluvione del 1999. Nel maggio 2001 alcune reliquie del Santo che p. Narciso aveva conservato – una crosta, un fazzoletto e un guanto – furono donate dalla sorella ed esposte nella stessa parrocchia. Una croce con lapide di pietra fu, poi, inaugurata il 13 agosto 2012 a Valle in località Fontana Stella, al termine di una cerimonia celebrata dal confratello missionario p. Antonio Gambale.
‘Se n’è andato un figlio della nostra terra generosa; nel suo cuore era grande la semplicità, umiltà e bontà. L’uomo del servizio e della gioia. Uno straordinario uomo d’azione, un combattente nato, costruttore per Dio e per gli uomini. Era sempre sorridente, ilare, amico di tutti’ dettò don Giorgio Carbone nell’orazione funebre; Alfonso Raviele ricordò con toni accorati il suo coetaneo, che ha servito con grande dedizione Dominio in laetitia secondo l’antico insegnamento di San Francesco, contagiando con la sua gioia di vivere. P. Narciso merita, perciò, d’essere ricordato.

Massimo Zullo