Cervinara: viaggiatori abbandonati dall’Eav sotto la pioggia gelida
Cervinara: viaggiatori abbandonati dall’Eav sotto la pioggia gelida. Pioggia sferzante, vento gelido, con temperature di poche gradi sopra lo zero, e diverse di persone all’addiaccio in attesa, anzi, nella speranzosa attesa che passi un pullman. Si tratta di gente normale, di persone che devono andare al lavoro, oppure, devono frequentare qualche corso all’università e c’è anche chi deve sottoporsi a visite mediche.
Gente normale calpestata
Si tratta di gente normale, alle prese, anche di sabato, con la vita vera. Gente calpestata, però, dalla tracotanza del potere. Stritolata da chi ricopre cariche pubbliche, strapagate, ma deve dare conto solo a chi fa avere quelle nomine e no, come è giusto che sia, alla collettività.
Era ancora buio questa mattina quando queste persone si sono radunate nei pressi della sede della Pro Loco Angelo Renna di Cervinara per poter salire sul pullman delle 6 e 21 per Napoli. Si tratta, come tutti i caudini sanno bene, del pullman sostitutivo di una linea ferroviaria ferma da ben cinque anni.
Non vogliamo tornare su questo argomento che resta un oltraggio al buon senso e alla morale. Torniamo a quelle persone che restano al freddo e sferzati dalla pioggia in attesa di un pullman . Ma questa mattina, almeno, sino alle 6 e 50, il torpedone non è arrivato.
Trenta minuti di ritardo in un paese normale sarebbero un vero e proprio scandalo. Mezz’ora di inutile attesa, sotto una pioggia gelida, senza avere notizie e senza avere uno straccio di numero di telefono a cui chiedere informazioni.
La coscienza di Umberto De Gregorio
Lunedì prossimo, 29 gennaio, il presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio, verrà alla stazione Appia di Benevento per incontrare gli amministratori della Valle Caudina e spiegare, per l’ennesima volta, la tempestica dei lavori.
Non sarebbe male se qualche amministratore, sindaco o assessore, chieda spiegazioni su come vengono trattati i viaggiatori che pagano biglietti e abbonamenti. Soldi che servono anche pagare lo stipendio dell’onnipotente presidente De Gregorio che non deve dar conto a nessuno, neanche alla sua coscienza.