Cervinara, Villa in ostaggio dei pitbull

12 Marzo 2014

Cervinara, Villa in ostaggio dei pitbull

Cervinara: Pitbull e razze simili sono ovunque. Una moda esplosa tra i giovani del paese caudino che sta spopolando già da tempo. Sono dei cani stupendi e, quando li si porta a spasso per le strade del paese, è un piacere per gli occhi. Sono entrati talmente nel tessuto sociale che li si potrebbe inserire vicino al regale Cervo, simbolo dell’omonimo paese. Fin qui tutto normale. Nulla da obbiettare. Allora il problema qual è? Perché ” Villa in ostaggio”? La nostra amata Villa è ostaggio di un gruppo di giovani, proprietari dei suddetti cani che, puntualmente, quando il tempo consente (e questo è stato un inverno mite), permettono ai loro Pitbull di girovagare tranquillamente per la Villa Comunale senza museruola e senza alcun controllo, perché questi padroni “amanti” dei loro cani sono troppo impegnati a fare altro. Ma c’è di più: per evitare che questi scappino, chiudono addirittura le porte della villa, precludendo così l’accesso ai semplici cittadini che vorrebbero rilassarsi su di una panchina chiacchierando con la moglie e con gli amici, oppure far giocare i propri figli senza la paura che questi vengano aggrediti. Il problema non è il cane in se, ma la cultura che alberga tra questi giovani, una cultura improntata all’esibizionismo che porta inevitabilmente al non rispetto dell’altro; la stoltezza nello sfoggiare il cane più aggressivo o più veloce, il menefreghismo generale verso delle leggi chiare e il non saper vivere in una società civile. Sono questi i giovani che, come tanti zombi, si trascinano dietro mode passeggere senza alcun obbiettivo, se non quello di apparire. Sono loro quelli che dovrebbero risollevare il nostro paese, il quale sta vivendo una crisi d’identità e culturale senza precedenti? Ricordiamo che quel tipo di cani rientrano tra le razze pericolose e che quindi si ha l’obbligo di portare con se la museruola e, se richiesto, di farla indossare al cane, quando si è in spazi condivisi con altre persone. A questo però si deve anche aggiungere una mancanza di controllo da parte delle autorità competenti e la non presenza di uno spazio adibito dove poter far giocare i nostri amici a quattro zampe.

Caio Gracco

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