Cervinara/Rotondi: chi inquina i pozzi nel Pd?
Siamo talmente abituati a tutto, ma veramente a tutto, che alcune notizie ci sembrano normali. Scusate, ma per noi de Il Caudino non lo sono affatto. Ci riferiamo al ricorso presentato dalla segretaria del circolo Pd di Rotondi, Lara Lanni, insieme a Michelangelo Ciarcia, entrambi anche commissari per il tesseramento a Cervinara. La questione del ricorso presentato dai due, entrambi dirigenti del partito, riguarda il modo in cui avrebbero tentato di aderire al pd ben 190 persone a Cervinara e 40 a Rotondi. Ebbene, queste 230 persone asseriscono, in altri due distinti ricorsi di non essere riusciti a sottoscrivere la tessera nei giorni deputati a farlo, sia a Cervinara che a Rotondi, A fronte di questo, sia Lanni che Ciarcia fanno presente che tutto si è svolto nella massima regolarità, che non c’è stata calca e non hanno visto queste 230 persone, ripetiamo 230, accalcarsi per chiedere un’iscrizione che poi sarebbe stata loro negata. I due dirigenti, addirittura, non escludono una denuncia alla Procura della Repubblica di Avellino, per falso. Al di là della questione penale, ci chiediamo cosa c’è sotto questa storia? Chi ha tentato di inquinare i pozzi di una normale fase democratica di un partito? Perché ha tentato di farlo? Il Pd in provincia di Avellino attraversa mille difficoltà, non deve far fronte solo alle questioni sollevate nei due comuni caudini, ma non può restare in silenzio e far finta che nulla sia successo. Magari potrebbe dare un segnale proprio iniziando da Cervinara e Rotondi, sbattendo fuori mesterianti della politica, per i quali l’orologio della storia è sempre fermo a prima del 1992. Sarebbe davvero un bel segnale, forse, perderebbe qualche portatore di voti, ma è meglio prendere un voto in meno che averne di inquinati.