Cervinarte. Le storie
Dietro Cervinarte c’è una macchina organizzativa, che è difficile anche solo da immaginare. Come tutti gli ingranaggi particolarmente complessi, a volte, anche il nostro festival si è inceppato. Qualche volta per colpa nostra, altre volte, lo sgambetto inaspettato ci ha fatto quasi ruzzolare per terra. Ormai ci conoscete, siamo tutti giovani ( qualcuno meno) della Pro Loco A. Renna di Cervinara, poi gli artisti, i fotografi e tutti gli ospiti li scoprirete dal 22 Agosto. Da qualche mese ormai io e Vincenzo De Lucia ci ritroviamo insieme a chiedere consigli e aiuti. Qualche porticina l’abbiamo trovata chiusa, ma anche tante facce e mani prontissime ad aiutarci. Ecco, voglio raccontarvi le loro storie.
Lei si chiama Laura ed ha una casa bellissima, di tanto in tanto riempie saloni e cantine con i suoi passi e la voce che si confonde con quella di sua mamma la dolcissima signora Adelia. Hanno sempre creduto in noi, sacrificando anche quest’anno le loro vacanze cervinaresi, preferendo un branco di ragazzi e ragazze che invadono la loro quotidianità. Hanno per casa un tesoro e senza indugio lo hanno offerto a noi, a Cervinarte.
Francesco invece guida un camion, che sotto la sua spinta diventa agile manco fosse una Porche 911. Qualche giorno fa lo abbiamo chiamato spiegando che c’era una pianta da trasportare. “Una pianta? Ma che cosa ci dovete fare? Siete pazzi!” Tutti avremmo pensato queste parole, ma lui no. Ha ingranato la marcia è ha reso possibile un trasloco particolarmente importante per Cervinarte.
Gianfranco ha fondato una web tv che da subito è entrata nel cuore della gente. Un messaggio su Fb. “Gianfranco avremmo bisogno di luci per una mostra”. Poco dopo si è presentato con una carico di, lampade a led, sagomatori e altri affari strani. Poi chiacchierando abbiamo tirato fuori una lastra di plexiglas che ancora mancava. Lui con nonchalance ci ha semplicemente detto dove trovarla, nel suo studio. Un ‘ora con lui ha risolto giornate intere di lavoro e fatica. Che miracolo per Cervinarte!
Pasquale è stato prelevato da casa, in un pomeriggio qualunque, ed ho esordito così: “C’è un lavoro da fare a Palazzo Marchesale”. Spiegata la cosa (non posso dirvi tutto), lui ha organizzato un programmino che in mezza giornata ci ha fatto vedere la luce, di un lavoro perfetto e finalmente finito in vista del 22 agosto. Cavi di acciaio tesi, avvitatore come la mitica Colt di Clint Eastwood. Un colpo da campioni per Cervinarte.
Antonio parla poco. Un tipo che da poca soddisfazione. Eravamo a tavola (abitiamo nella stessa casa), gli parlai di un piccolo espositore per foto, volere di un’artista. Allora il buon falegname ha visionato il progetto, rigorosamente a penna e un poco storto. Poche parole, come nel suo stile, ma lavoro portato a termine con la mano da artigiano d’altri tempi.
Angelo e Peppino sono due fratelli e giornalisti. Uno il primo, una sera in Pro Loco organizzo con una chiamata un incontro e poi una cena con Eugenio Giliberti. Poi come se non bastasse mi chiamò un giorno per dirmi: “Ti porto de Giovanni ok? Per Cervinarte ok?” Cosa potevo mai rispondere? Ok! Angelo, invece, è stato il nostro stratega. Ogni suo consiglio ha dato risultati fondamentali per il festival. A volte ci ha… come si dice? Cazziato. Ma ci ha aperto al mondo della comunicazione, sotto la sua guida un vero e proprio master a costo zero. Cervinarte ha avuto una marcia in più.
Queste sono solo alcune storie. Le storie di Cervinarte. I protagonisti che davvero meritano un ringraziamento speciale. Cervinarte vi è debitrice.
Grazie a Laura e Adelia Pirisi Del Balzo, Francesco Giglio, Gianfranco Marchese, Pasquale Girardi, Antonio Carofano, Angelo e Peppino Vaccariello.
Alessandro Carofano