Clan Mallardo, sequestrati beni per 45 milioni di euro
I finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno confiscato beni per un valore complessivo di 46 milioni e 845mila euro ai fratelli Domenico e Giovanni Dell’Aquila, appartenenti al noto clan camorrista “Mallardo”, ed a Vittorio Emanuele Dell’Aquola e Salvatore Cicatelli, rispettivamente figlio e fiduciario di Giovanni Dell’Aquila, per conto del quale avrebbero costituito una cellula economica, operante, prevalentemente, nel territorio del basso Lazio per il reinvestimento dei proventi di attività criminali, finanziamento del traffico di stupefacenti e controllo di attività economiche nel campo di edilizia, appalti, forniture pubbliche e commercio all’ingrosso. Si tratta di 13 società, con sede in provincia di Latina, Napoli, Caserta e Bologna, operanti nel settore delle costruzioni di edifici, nel commercio di porcellana, di autoveicoli, nel settore dell’intermediazione immobiliare e alberghiero e della ristorazione, 105 immobili in provincia di Latina, Napoli, Caserta, Ferrara e Bologna e 23 tra auto e motoveicoli, tra cui 3 auto d’epoca e numerosi rapporti bancari, postali, assicurativi ed azioni. La confisca, disposta dal Tribunale di Latina, interviene a distanza di circa un anno da un altro sequestro. Secondo gli inquirenti del Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i due fratelli, noti imprenditori campani, avrebbero intrapreso una inarrestabile ascesa, nella Provincia di Latina, Napoli e, in parte, in Emilia Romagna. L’operazione, denominata “Bad Brothers”,ha comportato l’impiego di oltre 100 finanzieri in Lazio, Campania ed Emilia Romagna.