Come l’intelligenza artificiale ha cambiato il nostro modo di interagire con il web

Redazione
Come l’intelligenza artificiale ha cambiato il nostro modo di interagire con il web

Come l’intelligenza artificiale ha cambiato il nostro modo di interagire con il web. Fino a una decina di anni fa, l’interazione con il web era piuttosto lineare. C’erano le pagine internet, le parole chiave e link blu. Oggi, invece, i contenuti digitali sono interattivi e complessi.

L’intelligenza artificiale ha plasmato ogni cosa, anche la ricerca dei contenuti e l’approccio con le piattaforme online. Per esempio, anche i casino online hanno integrato l’IA per supportare gli utenti nel servizio clienti e per consigliare dei giochi e dei bonus personalizzati in base allo stile di gioco e alle preferenze personali. L’hai notato? Su Google adesso il primo risultato di ricerca e l’AI Overview, cioè un riepilogo che viene generato in tempo reale dall’intelligenza artificiale.

Dalla ricerca testuale alla conversazione in tempo reale

Oggi gli utenti non vogliono più fare delle ricerche scrivendo le query, vogliono poter conversare in tempo reale. GPT-4o dimostra che la latenza tra la domanda e la risposta può scendere sotto il secondo, quindi consente degli scambi vocali naturali e continui. Anche Google si sta adattando e ha integrato nelle pagine di ricerca un riassunto contestuale che rielabora le fonti in un’unica risposta. In questo modo riduce la necessità di aprire più schede. Perplexity AI ha introdotto un assistente vocale su iOS che permette di dettare le ricerche, di inviare le e-mail e di prenotare i ristoranti senza toccare la tastiera. Il risultato è un paradigma in cui la pagina viene sostituita da un flusso continuo. La risposta vive in uno spazio conversazionale che ingloba i link, i dati strutturati e i media. In pratica, oggi possiamo navigare semplicemente parlando.

Personalizzazione dinamica e tutela dei dati

L’AI non si limita a restituire i contenuti. Apprende in tempo reale dalle micro-azioni e ricompone le pagine in base al contesto, suggerisce gli articoli, i video o i prodotti che cambiano a ogni aggiornamento. Questo livello di personalizzazione, però, si confronta con un quadro normativo sempre più rigido. Il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, entrato in vigore con i primi divieti nel febbraio 2025, vieta le pratiche manipolatorie e impone una certa trasparenza sugli algoritmi che influenzano le decisioni economiche degli utenti. Non a caso, Apple sta valutando di sostituire Google come motore predefinito in Safari con delle soluzioni on-device, riduce la quantità di dati condivisi con i server esterni e punta sui modelli locali addestrati nel perimetro del dispositivo. Di fatto, la battaglia si gioca su un delicato equilibrio fra la pertinenza dei suggerimenti e le garanzie di privacy.

Contenuti generati su misura e nuovi modelli economici

L’intelligenza artificiale non rivoluziona solo la domanda, ma ridefinisce anche l’offerta. Le testate giornalistiche, le piattaforme di streaming e i marketplace stanno sperimentando dei formati “atomici” che si assemblano al momento della richiesta. Sono ottimizzati per la lunghezza dello schermo o per la velocità della rete. In questo ecosistema, perfino i settori dell’intrattenimento come le slot online su betfair si aggiornano in tempo reale con delle statistiche di volatilità e di probabilità calcolate al secondo. Le startup come Perplexity, che servono 650 milioni di query mensili, puntano su agenti in grado di concludere un acquisto

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