Coniugi incastrati in auto, perde la vita il marito

Redazione
Coniugi incastrati in auto, perde la vita il marito
Coniugi incastrati in auto, perde la vita il marito

Coniugi incastrati in auto, perde la vita il marito. La squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Montella, subito dopo le ore 17’00 di oggi 17 giugno, ha effettuato un  intervento a Volturara Irpina in contrada Vallicella.

I caschi rossi hanno dovuto prestare soccorso per un incidente stradale. Il sinistro ha visto coinvolta una sola autovettura. A bordo del veicolo che in una zona di montagna si è ribaltata, si trovavano  due coniugi rispettivamente di 79 e 69 anni, originari del posto.

I due anziani sono rimasti incastrati nell’abitacolo e dopo essere stati estratti, sono stati affidati ai sanitari del 118 intervenuti. Purtroppo i sanitari hanno constatato  il decesso dell’uomo e trasportavano la donna presso l’ospedale Moscati di Avellino per le cure del caso.

Cervinara: Limata non mangia e non dorme

Giovanni Limata sta male.  Lo riporta un articolo de Il Mattino, firmato da Gianni Colucci. I suoi legali, Kalpana Marro e Fabio Russo,  hanno chiesto una visita medica in carcere.

Recluso a Bellizzi

Il 23enne di Cervinara si trova recluso presso il carcere di Bellizzi Irpino dallo scorso 24 aprile. La sera precedente, ad Avellino, ha ucciso il padre della sua fidanzatina Aldo Gioia con 14 coltellate. Anche se, bisogna appurare che ha sferrato lui tutti i colpi.

A quanto pare, dopo un primo periodo, Limata sembra accusare problemi neurologici. Non mangia e non dorme la notte. I Genitori lo visitano una volta la settimana e trovano preoccupanti le sue condizioni.

Tanto che gli avvocati Marro e Russo hanno già chiesto la visita medica in carcere. Ma, nei prossimi giorni chiederanno un’autorizzazione per farlo visitare da uno specialista di loro fiducia. Del resto, la fragilità psichica del 23enne è nota.

Meno di tre anni fa tentò di togliersi la vita. A metterlo in salvo fu il tempestivo intervento del comandante della stazione dei carabinieri di San Martino Valle Caudina, il maresciallo Franco Rianna.

Probabilmente a quasi due mesi dal fatto di sangue, Giovanni Limata inizia a capire quello che è successo quella maledetta notte ad Avellino. Qualche settimana fa, gli è arrivata una lettera da Elena Gioia.

Inchiesta sull’omicidio

Intanto, l’inchiesta su quell’efferato fatto di sangue continua. Il titolare dell’inchiesta, il sostituto procuratore Vincenzo Russo attende le analisi del dna sul coltello cobra. Si tratta dell’arma usata per uccidere Aldo Gioia.

L’esame dovrà dire se ha sferrato lui tutte le quattordici pugnalate o è opera anche di Elena. Sembra essere questo l’ultimo mistero da chiarire . Le chat dei telefono dei due giovani, infatti, hanno svelato tutto. Il piano omicida doveva colpire anche la sorella e la mamma di Elena. Le due si sono salvate, forse, grazie alla reazione del padre.