Convenzioni: il sottile muro che divide l’uomo dalla verità

Redazione
Convenzioni: il sottile muro che divide l’uomo dalla verità

Quest’oggi ho bisogno di coraggio.
Ancora non imbocco il sentiero che mi condurrà giù nella caverna. L’immagine che ho tra le mani ha colori sgargianti e temo possa essere causa di reazione violenta.
Non è di certo cosa facile attirare la loro attenzione. Il più delle volte li sorprendo intenti al televisore alienante o al denaro che contano ed ordinano con maniacale precisione. Ma di questo parlerò poi. Per adesso la fiducia è ancora un’utopica conquista.
Prigionieri, perdonatemi lo sguardo senza vita e l’espressione sconsolata. Grave è il peso del tempo trascorso nella riflessione che non conosce sosta.
Vi ho visti l’altro giorno. Alcune di voi adagiavano al balcone la coperta più bella mentre gli uomini portavano una statua in processione. Un bambino, dopo il piccolo furto della caramella, cercava di espiare la sua colpa ripetendo la cantilena appresa pochi giorni prima, senza enfasi e senza convinzione. Alcuni amanti celebravano la loro unione con lo sfarzo e lo sposo imbellettato giurava fede eterna, senza tenere in conto che la vita è un nubifragio.
Di corsa mi sono precipitata fuori dalla caverna alla ricerca di un vocabolario. Lì fuori quasi tutti ne hanno uno. Lo portano in borsa come noi il portafogli. Per primo incontrai un bambino che con garbo me lo pose tra le mani. Mi apprestai a ricercare la definizione di “cerimoniale”. Ebbene sì: quel vocabolo non c’era.
Adesso mi scrutate con smarrimento, è vi dico che smarrimento fu ciò che io provai dopo quella constatazione. Pensai: forse sarà un difetto tipografico. Incontrai allora una donna; anche lei portava con se un vocabolario. Con fare curioso mi cimentai nuovamente nella ricerca, ma quella parola proprio non esisteva. Mi soffermai a lungo con quella donna. Ella mi spiegò con minuzia che il legame forte e indissolubile non abbisogna della firma e dell’anello e che gli uomini, lì sopra, pregano con la lacrima disperata ed il sorriso giocondo, piuttosto che con la cantilena recitata a memoria.
Non tanto dissimile dall’ultimo è l’invito che vi porgo quest’oggi: afferrate il martello è buttate giù il muro della convenzione, perché è di certo la convenzione a seminare discordia tra gli amanti e ad allontanarci dal Padre nostro Sempiterno.

Alessia Mainolfi