Coprifuoco anche la vigilia di Natale e Capodanno

Redazione
Coprifuoco anche la vigilia di Natale e Capodanno
Speranza: il virus circola, massima prudenza

Coprifuoco anche la vigilia di Natale e Capodanno. Niente deroghe al coprifuoco, ristoranti chiusi a Natale e Santo Stefano, no allo spostamento tra regioni (consentito solo ai residenti). A quanto pare tutti a casa alle 22, anche per vigilia, Natale e Capodanno.

Nelle festività ristoranti chiusi sia il 25 dicembre che a Santo Stefano, ma aperti negli altri giorni fino alle 18; resteranno chiusi invece nelle zone arancioni ed ovviamente in quelle rosse.

Quarantena per chi torna dall’estero e spostamenti fra regioni consentiti solo ai residenti. All’interno delle regioni gialle però potrebbe essere consentito lo spostamento da un comune all’altro, magari per raggiungere le seconde case nel periodo di Natale.

Per quanto riguarda i negozi, resterebbero aperti fino alle 21 per evitare assembramenti. Gli appassionati della settimana bianca nelle feste natalizie dovranno rimandare.

“Gli impianti da sci e il sistema vacanze invernali che sono fondamentali per la nostra economia riapriranno quando l’epidemia si sarà raffreddata, speriamo nel giro di un mese, un mese e mezzo”, ha affermato il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia.

“La sicurezza delle persone e la salute vengono prima di tutto – ha rimarcato il ministro – Dobbiamo chiudere questa seconda ondata evitando la terza e mantenendo la convivenza con il virus con il massimo della sicurezza. Anche in Germania si è scelta la linea della massima prudenza”.

Tutti in classe dal 7 gennaio. E’ l’orientamento prevalente nel governo, in vista del varo del nuovo Dpcm con le misure anti contagio da Covid. Nel vertice di venerdì notte Conte e i capi delegazione non hanno preso una decisione finale.

Coprifuoco anche la vigilia di Natale e Capodanno

La discussione sulla scuola è ancora aperta”, viene spiegato. Ma fonti dei diversi partiti di maggioranza confermano che i ragazzi delle superiori dovrebbero tornare in classe solo all’inizio del nuovo anno, mentre a dicembre proseguirebbe per loro la didattica a distanza anche nelle zone gialle.

Aprire a dicembre – è il ragionamento – vorrebbe dire portare i ragazzi in classe una o due settimane al massimo prima di richiudere a Natale: meglio fissare fin d’ora l’orizzonte di gennaio.