Coronavirus: gli angeli silenziosi del Moscati di Avellino

Redazione
Coronavirus: gli angeli silenziosi del Moscati di Avellino
Avellino: il Prefetto Spena e il Questore Pepe regalano un sorriso ai bimbi ricoverati al Moscati

Ci sono angeli silenziosi all’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, che nessuno ha mai nominato, che lavorano da giorni senza battere ciglio e senza fermarsi mai.

Sono gli anestesisti e gli infermieri diretti dalla dott.ssa Arianna Pagano e dalla coordinatrice Barbara Cefalo. Dopo anni di impegno professionale profuso nel settore Cardiovascolare, si sono improvvisamente ritrovati, per l’emergenza sanitaria relativa al Covid-19, in numero esiguo, a gestire le urgenze/emergenze chirurgiche e rianimatorie dell’intero ospedale, con un carico enorme di lavoro e di grosse responsabilità.

Si vedono “saltare” da una sala operatoria all’altra, da un paziente all’altro, per poter far fronte a tutte le richieste sanitarie, pronti a gestire pazienti affetti da patologie diverse, dal politrauma, all’ischemia intestinale, dalla dissezione aortica, all’emorragia cerebrale e con la preoccupazione di imbattersi sempre in sospetti pazienti Covid positivi.

Non si lamentano mai e sono sempre con il sorriso sulle labbra, disposti ad ottemperare ai propri doveri e fieri di poter salvare vite umane.A questi professionisti ed operatori sanitari è giusto che vada il plauso del Comitato utenti della sanità irpina e che il loro scrupoloso impegno venga conosciuto da tutti i cittadini e dall’opinione pubblica.

Un bell’attestato di riconoscimento, un ringraziamento, non formale e non banale, per delle persone che sono in prima linea da due mesi e combattere contro il virus per salvare vite umane. E pensare che, sino a poche settimane fa su medici ed infermieri ne venivano dette di tutti i colori.

Nelle realtà campane si rischiava anche il linciaggio o le devastazioni, come quelle avvenute in tanti pronto soccorsi. Ci auguriamo che non sia un fatto momentaneo e che ci si ricordi di questi giorni di trincea dei camici bianchi ed anche duro prezzo che stanno pagando alla pandemia.

Senza contare che la lotta continua, senza esclusione di colpi, e non è dato sapere quando potrà finire.