Coronavirus: i 5 dipendenti di Villa Margherita ed i timori di San Martino
Non sono sufficienti le migliaia di morti che stanno flagellando il nostro paese ed i pericoli reali che tutti corriamo per avere delle norme razionali che ci possano mettere a sicuro. Lo dimostra il maledetto caso di Villa Margherita che continua ad avere serie ripercussioni anche in Valle Caudina. Per farvi capire di cosa stiamo parlando, prendiamo il caso di San Martino Valle Caudina.
Nella serata di ieri, purtroppo, è arrivata la triste notizia del secondo caso di positività nel piccolo centro caudino. Caso che non Villa Margherita non centra niente. Appena è arrivata la comunicazione ufficiale, il sindaco Pisano ha riunito il C.O.C. ed insieme a polizia municipale e carabinieri hanno ricostruito i possibili contatti e disposte le necessarie quarantene.
Meno di un’ora prima, si era riunito il C.OC. per affrontare la crisi di Villa Margherita. Nello specifico, San Martino Valle Caudina conta cinque dipendenti che lavorano nella struttura riabilitativa. Nonostante questo, il sindaco nei loro confronti può solo esercitare una pressione morale, affidarsi al loro buon senso per evitare che possano avere contatti con altre persone. Si tratta, infatti, di personale sanitario e, quindi, sono persone che non sono soggette alle restrizioni di tutte le altre.
La norma ha un senso in quanto medici, infermieri e personale Osa sono in prima linea a combattere contro la pandemia, mettendo a rischio le loro stesse vite ed a loro non possiamo che essere grati. In un caso, come quello di Villa Margherita, però, il sindaco che è la massima autorità sanitaria di un paese o di una città dovrebbe avere poteri per disporre soluzioni per la salute pubblica dell’intera comunità.
Intendiamoci, il sindaco Pisano ci ha detto che si tratta di persone per bene che non metterebbero mai a rischio gli altri, quindi, non ci deve essere alcuna preoccupazione. Per loro, però, al momento non ci sono restrizioni e se ci dovessero essere le può stabilire solo l’Asl. Un paese che conta i morti a migliaia non può affogare nell’assurdo.