Coronavirus: le regole ci sono, i controlli no
Coronavirus: le regole ci sono, i controlli no. Ci risiamo. Come al solito agiamo alla “italiana”. Cosa vuol dire? Che come sempre facciamo le regole ma non mettiamo nessuno a farla rispettare.
Lo testimonia il sindaco di Airola il quale, oggi, è dovuto scendere tra le strade e chiamare personalmente le forze dell’ordine per evitare gli assembramenti in un paese che conta più di cento positivi.
Coronavirus: le regole ci sono, i controlli no
Ma non è successo solo ad Airola. A Cervinara, numerosi cittadini hanno pubblicato post pubblici nei quali denunciano assembramenti di adulti e giovani in vari punti del paese. In redazione, ci sono pervenute molte foto che non pubblichiamo per evitare inutili esasperazioni.
La cronaca di questo fine settimana, però, ci racconta che casi analoghi sono successi in tutta la Valle Caudina.
I controlli?
Ci resta solo una domanda dunque: dove sono i controlli? Perché si varano regole che poi nessuno fa rispettare?
La cronaca ci porta solo qualche sporadico controllo nella serata di ieri: sono sufficienti? In un luogo ideale i cittadini da soli sanno auto-moderarsi.
La mascherina va sempre indossata anche se si è in giro. Bisogna evitare gli assembramenti ed è necessario mantenere le distanze.
Se ciò non avviene, però, devono essere le forze dell’Ordine ad intervenire. Perché i Prefetti di Avellino e Benevento non ordinano controlli più serrati in Valle Caudina dove i positivi sono davvero tantissimi? Cosa si aspetta?
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(immagine di repertorio)