Coronavirus: lettera aperta al presidente Conte da un commerciante di Airola

Redazione
Coronavirus: lettera aperta al presidente Conte da un commerciante di Airola
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Le attività commerciali, soprattutto quelle piccole, frequenti nella nostra Valle Caudina stanno pagando un prezzo salatissimo a questa crisi economica, figlia dell’emergenza Coronavirus. Da più parti si chiedono misure diverse da quelle previste dal governo sino ad ora. Proprio su questo punto, un commerciante di Airola ha scritto una lettera al presidente Conte ed al ministro dell’Economia Gualtieri  che vi alleghiamo.

“Mi chiamo Roberto Napolitano e da 16 anni sono titolare di un’attività commerciale sita in Airola provincia di Benevento. Come oramai tutti sanno a metà febbraio nella nostra amata Italia è scoppiata l’epidemia del Coronavirus, colpendo in maniera drammatica i nostri fratelli del Nord a cui sono vicino in questo momento di grandissima difficoltà.

Alla crisi sanitaria a cui si sta facendo fronte in questi giorni, seguirà quella economica che sicuramente durerà qualche mese (spero) e se non saranno prese le adeguate misure, nei tempi giusti, avrà effetti catastrofici. Si deve pensare che, con il D.P.C.M. dell’11.03.2020 (il cosiddetto decreto#iorestoacasa), l’Italia dal punto di vista commerciale si è “CONGELATA”, vale a dire che tutte le attività al dettaglio si sono fermate (ad ESCLUSIONE dei supermercati, farmacie e parafarmacie, negozi alimentari e tabaccai).

Pertanto, nel mio piccolo, mi permetto di farVi delle proposte atte a cercare di superare questo periodo di crisi con i minori danni possibili.

In ambito commerciale è prassi, anche se non legale, effettuare pagamenti tra aziende con assegni postdatati sia al Nord che al Sud. Tanti imprenditori ed aziende hanno effettuato acquisti a gennaio e febbraio (quindi prima dell’epidemia) e dalla consegna della merce hanno effettuato pagamenti con assegni postdatati con scadenza nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno.

Questi pagamenti vengono fatti in previsione degli incassi che avverranno nei mesi successivi basandosi, spesso, su quello che si è incassato nello stesso periodo dell’anno precedente. Purtroppo a seguito del D.P.C.M. dell’11.03.2020 gli incassi si sono ridotti a zero.

Orbene, essendosi “CONGELATO”tutto dovrebbero essere “CONGELATI”anche questi pagamenti in quanto, sicuramente, da parte degli imprenditori non si avranno le coperture idonee a far fronte a questi pagamenti. SE NON SI PRENDERA’ UN PROVVEDIMENTO IN TAL SENSO, la maggior parte degli assegni (emessi prima della crisi) risulterà senza copertura e quindi le banche oltre all’importo degli assegni chiederanno anche le spese accessorie (che comunque non potranno essere pagate).

Così che tanti piccoli imprenditori saranno protestati, iscritti alle varie liste nere degli istituti di credito e non potranno successivamente richiedere finanziamenti alle banche stesse. SI ARRIVERA’ quindi alla DISTRUZIONE DEL TESSUTO ECONOMICO del nostro Paese. Quindi, MORATORIA DEGLI ASSEGNI BANCARI emessi per i mesi di Aprile, Maggio e Giugno.

Sospensione delle rate di mutui, finanziamenti, leasing etc. SENZA INCORRERE in spese aggiuntive per tali sospensioni. Quindi, MORATORIA DELLE RATE di MUTUI, FINANZIAMENTI, LEASING, etc. Sospensione del pagamento di tutti i tributi statali, regionali, provinciali e comunali fino a fine emergenza con successiva dilazione dei pagamenti in 12 mesi. Quindi, MORATORIA DEI TRIBUTI STATALI, REGIONALI, PROVINCIALI e COMUNALI.

Aiuto per i pagamenti dei fitti dei locali commerciali per i mesi di marzo, aprile, maggio e giugno, ma non sotto forma di credito di imposta per l’affittuario, ma come credito di imposta dato ai proprietari degli immobili in quanto i conducenti dei locali commerciali non possono pagare nell’immediato gli affitti non avendo incassato nulla. Quindi, MORATORIA degli affitti dei locali commerciali.

Sospensione delle bollette di energia elettrica, acqua, gas, telefono etc. Per le bollette delle utenze commerciali di febbraio, marzo, aprile, maggio e giugno continuità del servizio da parte delle aziende fornitrici, NON APPLICAZIONE da parte delle stesse di more riguardanti ritardi nei pagamenti delle bollette e pagamento per la sola PARTE DELLE COMPONENTI VARIABILI nelle 12 bollette successive a Giugno 2020. Quindi, MORATORIA delle utenze commerciali.

Bonus di € 1000. Tale bonus potrebbe andare bene se però attivereste i punti precedenti in quanto servirebbero per la sopravvivenza delle famiglie fino a fine crisi.Quindi, BONUS di € 1000,00 immediati con successive verifiche da parte delle autorità competenti.

Questi punti secondo il sottoscritto potrebbero dare una boccata d’ossigeno a tutti gli imprenditori e lavoratori autonomi e forse far reggere il tessuto economico del paese cercando di superare la crisi in corso. Spero che queste mie proposte possano in qualche modo giungerVi ed aiutarVi nel capire quali possono essere i passi da fare per supportare i piccoli imprenditori del nostro Paese a superare indenni questo spaventoso flagello che ci ha colpiti.