Coronavirus, ora serve responsabilità: le forze dell’ordine facciano rispettare la legge

8 Marzo 2020

Coronavirus, ora serve responsabilità: le forze dell’ordine facciano rispettare la legge

Non è più il tempo degli scherzi, delle battute e dei simpaticoni da social. Il coronavirus è un problema serio per tutti gli italiani.

E potrebbe diventarlo anche per i cittadini della Valle Caudina. Come da tempo ripetono i medici, come ha ripetuto fino alla noia il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, non si scherza più: serve responsabilità.

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Il che vuol dire che bisogna rispettare le regole e le leggi stabilite dal Governo, dalla Regione e bisogna seguire le indicazioni dei comuni in cui si vive.

Ciò significa che bisogna evitare gli assembramenti e le persone devono tenere la distanza tra loro almeno di un metro. Non solo. E’ necessario uscire il meno possibile. Ciò significa che per fare la spesa va un solo membro della famiglia; che per comprare le cose necessarie, se ne occupa uno solo. Gli altri sono a casa.

Devono stare a casa gli studenti per i quali le scuole sono state chiuse. Se riempiono gli spazi pubblici fanno un danno a tutti non solo a loro stessi.Devono stare a casa gli anziani perché più esposti al virus e quindi rischiano di più. Devono stare in autoquarantena tutti coloro che sono scesi dal Nord Italia in questi giorni. Non è un problema di discriminazione o di altro: è un problema di salute pubblica.

Le amministrazioni caudine forse devono andare al di là degli appelli e chiudere quelle attività che non rispettano il dettato normativo (le leggi della Regione e i decreti governativi). E le forze dell’Ordine devono intervenire per vigilare.

Quando manca il senso civico, ci vuole il pugno duro. Tutto ciò è necessario per consentire un contenimento della malattia.

Senza contare che la nostra sanità non è attrezzata a gestire un fenomeno cosi di massa: mancano i posti di terapia intensiva, mancano medici e infermieri (ai quali va la nostra più alta stima).
Oppure volete un Italia isolata chissà per quanto tempo?

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