Coronavirus: per dirigenti e docenti ultra55enni solo lavoro da casa

Redazione
Coronavirus: per dirigenti e docenti ultra55enni solo lavoro da casa

Per i docenti ultracinquantacinquenni si profila solo il lavoro a distanza.

Il ritorno  a scuola potrebbe complicarsi anche a tener conto di un documento tecnico stilato di recente dall’INAIL in vista del ritorno al lavoro, dal 4 maggio in poi, di milioni di lavoratori.

A pagina 15 del documento si legge: “una sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori con un’età superiore a 55 anni, si potrebbe valutare, in assenza di copertura immunitaria adeguata, (verificata con test sierologici) la possibilità di un giudizio di inidoneità temporanea al lavoro che potrebbe essere rivalutata a scadenze fissate”.
A tener conto di questo “consiglio” i docenti che rientrano in questa fascia di età (oltre il 33 per cento) potrebbero temporaneamente continuare a lavorare solo a distanza.

Infatti, stando ai dati dell’OCSE, l’Italia é il Paese con gli insegnanti più anziani d’Europa, con un’età media di 49 anni, quasi la metà (49%) é over 50, il 33% over 55 e sono proprio questi che dovrebbero essere messi sotto stretta sorveglianza sanitaria e, in assenza di copertura immunitaria adeguata accertata con test sierologici, essere dichiarati temporaneamente inidonei.

Analoga situazione, anzi peggio, per i dirigenti scolastici, nonostante i 1.989 neo dirigenti assunti lo scorso settembre. Il 46% dei D.S. ha più di 60 anni mentre il 20% ha un’età tra i 55 e i 60 anni.

Quindi anch’essi (80%) dovrebbero essere sottoposti a test sierologici e in caso di copertura immunitaria inadeguata, dovrebbero essere dichiarati temporaneamente inidonei a svolgere la loro funzione dirigenziale e diventerebbe ancor più difficile se non impossibile gestire in remoto la delicatissima fase di riapertura delle loro scuole il prossimo settembre.

L’età avanzata dei Docenti, dei D.S. e del personale Ata, a seguito della recente nota Inail, costituisce un problema in più per la riapertura delle scuole a settembre e per gli eventuali esami di Stato in presenza (13.000 docenti coinvolti), una questione che i tecnici nominati dalla Ministra Lucia Azzolina, per gestire la Fase 2 della Scuola, dovranno necessariamente affrontare.