Costruire impianti di compostaggio e migliorare la differenziata in Campania
E' la proposta del professore Vincenzo Peretti

Costruire impianti di compostaggio e migliorare la differenziata in Campania. “Costruiamo gli impianti di compostaggio e miglioriamo la differenziata: solo così garantiamo un futuro sostenibile alla Campania”.
È questa la proposta lanciata da Vincenzo Peretti, professore universitario e candidato al Consiglio Regionale della Campania con Alleanza Verdi e Sinistra, che affronta la questione rifiuti in vista del rientro dalle vacanze e dell’aumento della produzione di scarti urbani.
“Diventa necessario sostenere un nuovo programma per la loro gestione – afferma Peretti – che dovrà puntare con decisione su impianti di compostaggio, sull’aumento e la qualità della raccolta differenziata e su un sistema di gestione trasparente e sostenibile”.
Peretti ricorda l’impegno assunto nel 2015 al fianco del presidente De Luca contro la costruzione di nuovi inceneritori, promuovendo invece un sistema fondato su differenziata, compostaggio e riciclo. Dopo dieci anni di distanza resta da fare ancora molto.
“Non possiamo più rimandare: oggi è indispensabile migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata. È una questione ambientale, ma anche economica: ogni chilogrammo di rifiuto mal conferito è uno spreco”, dichiara.
Tra le azioni proposte: potenziamento del porta a porta, più isole ecologiche, impianti di compostaggio moderni con capacità di non oltre 60.000 tonnellate/anno e incentivi economici per i cittadini virtuosi sotto forma di sconti sulla tassa rifiuti.
“Più che appelli generici al senso civico – aggiunge – servono incentivi concreti. Chi fa bene la raccolta differenziata deve essere premiato. È ora di agire con strumenti che riducano una spesa nazionale che supera i 10 miliardi l’anno”.
Il candidato affronta anche la gestione degli scarti post-riciclo, citando il recente incendio del 16 agosto a Teano, che ha coinvolto 40mila mq di rifiuti plastici, gommosi, carta e cartone, in una piattaforma abbandonata e non autorizzata.
Un evento che, secondo Peretti, testimonia l’urgenza di un sistema impiantistico trasparente, regolamentato e costantemente monitorato dagli uffici regionali: “Quando un centro per il riciclo va a fuoco, non si verifica solo un grosso danno ambientale e di salute, ma tutto il ciclo si inceppa.
I rifiuti finiscono per essere interrati, inceneriti o trasportati in impianti lontani. Questo alimenta un business milionario che grava sulle casse pubbliche e indebolisce la logica del riciclo di prossimità.”
Per quanto riguarda l’inceneritore di Acerra, Peretti chiarisce: “Non possiamo chiuderlo oggi, ma nemmeno pensare di aumentarne la capacità con una quarta linea. Serve una visione di lungo periodo per superare la dipendenza dagli inceneritori”.
Infine, Peretti sottolinea l’importanza di scelte condivise con le comunità locali nella selezione dei nuovi siti impiantistici, evitando territori già segnati da anni di inquinamento: “Il nostro obiettivo deve essere un ciclo integrato dei rifiuti efficiente, trasparente e sostenibile, che riduca i costi di trasporto fuori regione e scongiuri nuove emergenze ambientali.”