Crimini e dintorni: la violenza sulle donne

Il Caudino
Crimini e dintorni: la violenza sulle donne
Testate al volto della compagna, il San Valentino degli uomini violenti

Mogli, sorelle, figlie, fidanzate, mamme, semplicemente donne. Donne con storie di vita diverse, di età diversa, di estrazione sociale diversa, di colore di pelle diverso, tutte però accomunate da un solo elemento, un unico filo rosso: il dolore. Attualmente in Italia viene uccisa una donna ogni due giorni. La violenza di genere è divenuta una vera e propria piaga sociale. Viviamo in una società in cui la velocità e il consumo immediato delle cose prendono il sopravvento sugli stessi pensieri. In tutto questo si pone il mediatico, la tv. Quotidianamente sentiamo parlare di Melania, Chiara, Yara, Sarah, donne chiamate per nome, con una familiarità a tratti imbarazzante, quasi oscena. E cosi vengono uccise una seconda, una terza volta, sacrificate sull’altare dell’Auditel. Nella maggior parte dei casi autori di queste violenze sono mariti, ex fidanzati, compagni, amanti partner. Non possiamo pensare che si tratti sempre e solo di relazioni difficili, di rapporti sfortunati, di scelte sbagliate. Ma allora perché? Cosa scatta in questi uomini? Uomini incapaci di trovare una propria dimensione, una propria identità. Tramontate le figure del “cowboy” o del “playboy” dai muscoli di cartapesta, l’uomo di oggi cerca altre soluzioni, furioso per aver perso i suoi privilegi attacca la donna, anche con gesti estremi come lo stupro di gruppo, non per possederla, ma per dimostrarle chi è il più forte.  In realtà l’uomo di oggi è fragile, è debole, è incapace di accettare il rifiuto, vive una sorta di amore ossessivo. La violenza sulle donne non ha tempo né confini, è endemica e non risparmia nessuna nazione o paese industrializzato o in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socio-culturali, vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi sociali. In gran parte del mondo è una normale componente del tessuto culturale e non viene identificata come tale neppure dalle sue vittime. Lo stupro da parte del marito, poi, è ancora perfettamente legale in gran parte del mondo, e quantificarne l’incidenza è quasi impossibile. In molti paesi tantissime ragazze ogni anno vengono vendute dalle famiglie per essere avviate alla prostituzione. Per non parlare della mutilazione dei genitali che è  pratica ancora ampiamente utilizzata, effettuata quasi sempre in condizioni sanitarie abominevoli, senza anestesia e soprattutto su bambine  in tenerissima età. Gli effetti sulla salute sono devastanti, e colpiscono le donne in ogni momento della loro vita sessuale e riproduttiva. Oggi sarebbero 130 milioni le donne che hanno subito questo genere di mutilazione, e i flussi migratori hanno portato il problema (e le sue conseguenze) anche nelle ricche civiltà occidentali. Per non parlare delle spose-bambine. Si tratta di bambine piccolissime anche di 4/5 anni a cui non è concesso andare a scuola o giocare ma sono costrette a sposarsi con uomini più grandi anche di 30/40 anni. Sono 60 milioni nel mondo le spose bambine. In Pakistan, Bangladesh, India, Africa, in Afghanistan. Ma anche in Brasile e in Cina. Le ragazzine a volte scappano e poi riescono a sposare il ragazzo dei sogni. A volte si suicidano. Se si ribellano vengono  sepolte vive. Pertanto il più delle volte chinano la testa e dicono il loro “sì”. Violenza è massacrare l’ex moglie e buttarla viva in un cassonetto, soffocare l’amante incinta di nove mesi e seppellirla mentre respira ancora, dare un passaggio all’ex fidanzata e farla violentare da otto amici per due giorni, picchiare la moglie davanti ai figli, convincere che il suicidio sia il minore dei mali, bastonare perché hai messo i jeans attillati. Segregare, umiliare, costringere, esercitare la forza delle mani e la brutalità delle parole. Sparare, soffocare con un cuscino. Usare un corpo e sbarazzarsene. Violenza è non poter indossare la minigonna di sera in metropolitana, perché ti violentano. Violenza è dover sopportare gli apprezzamenti e le richieste sessuali di un capo perché altrimenti ti licenzia. Violenza è essere mobbizzata sul luogo di lavoro perché sei incinta e vai in maternità. Violenza è essere sfigurata nel volto dall’acido perché il tuo sposo ritiene che la dote non sia adeguata. Violenza è essere apprezzata solo perché hai un bel paio di gambe. Violenza è il non poter esprimere il tuo pensiero perché sei Donna e devi stare solo in bella mostra sui cartelloni pubblicitari.  All’indomani di un omicidio sono tutti pseudo-esperti, tutti hanno la soluzione al problema, ma intanto i numeri crescono. Basti pensare che nel 2013, anno in cui sono state previste misure molte restrittive nei confronti degli autori di violenze sulle donne,  si è avuto il maggior numero di omicidi. E allora? Allora, bisogna mettere in moto tutta quella rete di protezione del tessuto sociale per fare una prevenzione primaria. Purtroppo viviamo in una società che non ci educa né ci protegge e che spesso toglie dignità alle donne perché non offre loro possibilità di lavoro. Molte donne non denunciano i propri mariti e/o compagni violenti perché hanno paura, non hanno alcun tipo di protezione, non hanno una dipendenza economica per andare via da casa e spesso accettano l’insulto, lo schiaffo. E da lì poi si ha l’escalation che porta al gesto estremo dell’omicidio. In Gran Bretagna le violenze di genere in due anni sono diminuite del 60% con un piano che ha previsto offerta di lavoro a moltissime donne. Ecco perché c’è bisogno di prevenzione nella fase del disagio. Se facessimo prevenzione come fosse una materia scolastica da qui a 10/20 anni le cose sicuramente cambierebbero. Gli uomini di oggi sono stati bambini ieri e i bambini di oggi saranno gli uomini di domani….iniziamo da qui…insegniamo loro il rispetto, il rispetto per se stessi, per chi è diverso da noi, per le donne, per gli altri. Il 70% degli uomini in Italia vive con i genitori. Allora partiamo anche da lì, dall’educazione familiare, insomma partendo da piccole cose potremmo ottenere grandi cose. E poi tra 30 anni forse faremo una legge contro le violenze di genere….qualora ce ne fosse bisogno. “Solo i morti possono garantirci legittimità….lasciati a noi stessi siamo tutti bastardi”…(Robert Harrison).

Mariarosaria Alfieri
Criminologa