Cronaca: 11 decessi in sei mesi ed interventi sbagliati, clinica privata nella bufera

Redazione
Cronaca: 11 decessi in sei mesi ed interventi sbagliati, clinica privata nella bufera

Cronaca. Undici decessi in sei mesi e 21 interventi sbagliati. Sono le conclusioni a cui sono giunti i consulenti tecnici della Procura nell’ambito della delicatissima inchiesta che lo scorso autunno ha travolto una clinica salernitana, facendo finire nel registro degli indagati cinque chirurghi per i quali è stata ipotizzata l’accusa di omicidio colposo.

Dalla relazione depositata dai professori Orazio Cascio e Giovanni Trombatore, come racconta Il Mattino,  che hanno esaminato le cartelle di 82 pazienti ricoverati e sottoposti a intervento chirurgico fra il 5 maggio 2017 e l’11 aprile 2018, emergono «profili di colpa professionale penalmente rilevanti» in relazione al trattamento di 21 pazienti. Secondo i periti nominati dai sostituti procuratori Elena Cosentino e Claudia D’Alitto, titolari dell’inchiesta che ha portato all’esumazione di ben sette cadaveri, alcuni interventi sarebbero stati eseguiti a carico di pazienti «inoperabili», afflitti cioè da gravissime patologie che con tutta probabilità, non lasciavano intravedere reali possibilità di guarigione; altri interventi sarebbero invece stati inutili perché privi di finalità terapeutica e altri ancora avrebbero generato delle complicanze che poi i sanitari non sarebbero stati in grado di gestire.

Tra i decessi presi in considerazione dai periti che accertano «la correlazione causale» tra l’attività dei sanitari e la morte dei pazienti, vi è quello di un 84enne ricoverato in condizioni drammatiche: affetto da una neoplasia estesa che aveva intaccato più organi, l’anziano fu operato e dimesso in condizioni critiche attraverso una procedura che, per i periti, «appare non corretta». L’intervento è stato reputato dai consulenti «ad elevatissimo rischio di decesso» pertanto, si legge nella consulenza, «l’attività posta in essere dai sanitari è in correlazione causale con il decesso del paziente».

Analogo e forse ancora più drammatico, il caso di un 70enne obeso, diabetico e cardiopatico, trasferito alla nota clinica salernitana dall’ospedale di Polla dove era stato ricoverato per un ittero ostruttivo da neoplasia. L’uomo, affetto da numerose e gravi patologie, fu sottoposto a intervento chirurgico e i suoi familiari furono rassicurati dai medici che indicarono la riuscita dell’intervento pari al 90%: a parere dei periti invece, il paziente «era in una condizione di elevatissimo rischio operatorio».