Cultura: Cervinarte a rischio nel silenzio generale
Lo scorso anno, in questo periodo, Cervinara era attraversata da uno dinamismo forte e abbastanza inconsueto. Un gruppo di ragazzi della Pro Loco iniziava la promozione di Cervinarte, la rassegna di arte contemporanea, fotografia e cultura che si è poi tenuta nel centro caudino tra agosto e settembre.
Il sistema scelto si rivelò molto efficace: tappezzare le cantonate del paese con una serie di frasi inneggianti alla bellezza.
Si creò una forte curiosità e solo dopo una serie di anonime affissioni si svelò che il tutto era finalizzato proprio a Cervinarte.
Quest’anno, purtroppo, la manifestazione rischia di non ripetersi.
Non a causa della mancanza di impegno da parte degli ideatori ma per la scarsità di fondi raccolti per l’iniziativa.
Il principale finanziatore, il Comune, sta studiando come determinare un contributo ma le difficoltà sono tante vista anche la delicata fase elettorale che si appresta a vivere.
Senza soldi del Municipio, quelli che si potrebbero raccogliere dai privati sono poca roba e non consentirebbe la realizzazione di una manifestazione cosi ampia e cosi profonda da coinvolgere tutto il paese per un quasi un mese.
Per coloro che hanno la memoria corta, infatti, ricordo che Cervinarte si è tenuta in alcuni dei palazzi più belli del luogo; ha disvelato veri e propri tesori architettonici e storici nascosti; ha coinvolto un gruppo promettente di giovani artisti e fotografi; ha fatto arrivare da Napoli intellettuali, curatori di mostre ed esperti di fotografia tra i più importanti del panorama italiano e ha portato Cervinara al centro del dibattito artistico del Mezzogiorno.
Tutto questo è a forte rischio perché, dalle nostre parti, con la “cultura non si mangia” e i soldi destinati alle iniziative di questo tipo sono solo “euro buttati”.
La cosa singolare, però, è anche un’altra.
Lo scorso anno, gli organizzatori furono al centro di furiose polemiche da parte di taluni “parrucconi” locali che accusavano Cervinarte di non aver coinvolto artisti del posto (sigh!), di essere solo la vetrina per “intellettualoidi” locali e che si poteva fare molto meglio. Ad oggi, di questi “Soloni” non si vedono tracce. Cervinarte forse non si farà, ma non si vedono barlumi di iniziative alternative. Come al solito e come avevamo previsto, gli “esperti” hanno dichiarato solo intenzioni ma di muovere un dito per il paese, per la cultura: zero.
Un vero peccato. Per tutta Cervinara.
Fino a quando non si capirà che l’arte e la cultura sono volano di sviluppo, la Valle Caudina sarà condannata ad una triste arretratezza.
Angelo Vaccariello