Dai merletti alle mascherine: le suore di Mercogliano a lavoro
L’organizzazione è di quelle da far invidia a una fabbrica: turni che cominciano alle sei e fino all’ora del tramonto, secondo un modello improntato alla massima flessibilità: chi è libero lavora.
Non siamo a Prato o in un distretto del tessile, ma nel monastero benedettino di Mercogliano, alle porte di Avellino. Dietro la macchina da cucire a produrre mascherine anti Coronavirus si alternano dieci monache fedeli al motto della casa ‘Ora et labora’. A loro si è rivolto don Vitaliano Della Sala, un passato da no global in prima linea, ora parroco nel comune alle falde del Partenio con lo sguardo sempre rivolto al sociale.
In farmacia i preziosi dispositivi di difesa dal virus sono introvabili, di qui la necessità di produrli in casa. E chi meglio delle suore, deve aver pensato don Vitaliano. A dare il ritmo alle laboriose sorelle ci pensa la madre generale del convento, suor Ildegarde: “Il ricamo da sempre fa parte della nostra tradizione – spiega all’ANSA – anche se con il tempo si va perdendo.
Ma tutte abbiamo sentito il desiderio di fare qualcosa che accompagnasse la preghiera e cosi’ quando don Vitaliano ci ha chiesto una mano non abbiamo esitato”.
E siccome l’organizzazione è tutto in certe imprese, per prima cosa sono stati divisi i ruoli: “C’è chi cuce, chi taglia la tela, chi prepara l’elastico e chi stira. C’è chi lavora la mattina e chi il pomeriggio. Ci alterniamo, in modo che chi non è impegnato nella preghiera lavori alle mascherine”. Quanto alla qualità del manufatto nulla da invidiare a quelle che si vedono comunemente in giro: “Non parliamo di mascherine chirurgiche – precisa suor Ildegarde – ma di quelle in uso alla popolazione. Tuttavia la nostra tela è resistente e di buona qualità. E l’elastico è stretto.
La suora che cuce è una sarta, sa come si fa. Ma tutta la comunità è coinvolta e tutte le sorelle danno un grande contributo. Ieri abbiamo consegnato a don Vitaliano le prime 60, ora stiamo lavorando a una seconda tranche”.
Non esistono ordinativi o tempi da rispettare: “Le produrremo – spiega la Madre Generale – fino a quando ce ne sarà bisogno. E se la richiesta aumenterà siamo pronte a incrementare il ritmo, e se serve a lavorare anche di sera nel nostro laboratorio. Contemporaneamente aumenteremo anche i momenti di preghiera perché il Signore dica presto basta a questa piaga”. Non solo le benedettine di Mercogliano, nella stessa Diocesi anche le suore Oblate di Avellino stanno lavorando alla produzione di mascherine