Dalla Valle Caudina alla conquista dell’America, la bella storia della famiglia Riso

Redazione
Dalla Valle Caudina alla conquista dell’America, la bella storia della famiglia Riso
Dalla Valle Caudina alla conquista dell'America,la bella storia della famiglia Riso. In questo periodo abbiamo bisogno di belle storie, di quelle che aprono il cuore alla speranza e che spronano a migliorare

Dalla Valle Caudina alla conquista dell’America, la bella storia della famiglia Riso. In questo periodo abbiamo bisogno di belle storie, di quelle che aprono il cuore alla speranza e che spronano a migliorare l’ambiente dove viviamo. Questa storia è così bella da sembrare una favola e conferma, ancora una volta, nonostante la presidenza Trump, che gli Stati Uniti d’America è il posto dove si possono realizzare i sogni di chiunque.

Mentre la signora Jill si prepara ad essere la prima first lady di origine italiana, un’altra ragazza di origine italiana, con forte radici in Valle Caudina  e, precisamente,  a Rotondi è entrata a far parte di uno dei più prestigiosi team universitari degli States e del mondo. Un team che sta lavorando per sconfiggere il cancro.

Mariapia Riso

Stiamo parlando di Mariapia Riso che, a soli 23 anni, è entrata a far parte come tecnico di ricerca di un team della New York University. Precisamente è stata selezionata in un laboratorio della School of  Medicine di Manhattan, guidata dal dottor Takamitsu Hattori.

I progetti di ricerca del dottor Hattori si concentrano sulla creazione di anticorpi proteici sintetici per lo studio e il trattamento del cancro. Queste proteine ​​sono progettate per legare e inattivare i bersagli intracellulari associati alla crescita cancerosa.

Come tecnico di ricerca, Mariapia Riso  assisterà nell’ingegneria genetica, nella sintesi proteica e nella purificazione, con l’obiettivo di classificare i bersagli del cancro e produrre trattamenti specifici per vari tipi di cancro.

Insomma, un incarico di grande prestigio che premia il merito e che dovrebbe far fischiare le orecchie al nostro sistema universitario italiano.

Grande merito a Mariapia Riso, ma la cosa più bella di questa vicenda è la storia della sua famiglia. Il papà di Mariapia si chiama Antonio. Ha trascorso parte dell’infanzia e dell’adolescenza a Rotondi. Poi, a 16 anni, mentre frequentava il liceo scientifico deciso di seguire una sua zia negli Stati Uniti.

La storia di Antonio

Era figlio di umili contadini e si era reso conto che non sarebbe stato semplice continuare i suoi studi in Italia. Appena arrivato negli Stati Uniti iniziò a lavorare come meccanico per pagarsi gli studi.

Così Antonio ha conseguito una laurea in ingegneria elettrica presso la Cooper Union University, New York e un master in fisica ottica presso lo Stevens Institute of Technology di Hoboken, nel New Jersey.Dopo aver conseguito la laurea, ha lavorato presso la Kearfott Guidance & Navigation Company in una posizione di ingegnere elettrico.Lì ha lavorato sul sensore stellare all’interno dell’Unità di misura inerziale (IMU) installata sui missili nucleari Trident Mark 6 sui sottomarini statunitensi.

Attualmente è impiegato come Principal Systems Engineer presso la British Aerospace Electronics (BAE) Systems Company con sede a Wayne nel New Jersey. In tutto questo non ha mai dimenticato la Valle Caudina e Rotondi.

Tornò in Italia per sposare l’amore della sua vita Rosalba Melisi, con la quale ha costruito una splendida famiglia . La figlia più grande Maria Pia già si sta facendo onore nel mondo accademico e la sua carriera viene salutata con grande affetto cugini Valentina Melisi e Gianluca Girardi.