Rotondi: piccolo Comune, grandi conflitti
Restano tra coloro che son sospesi i tre assessori della giunta Russo, a Rotondi. Dopo diversi mesi di polemiche inutili e sterili il primo cittadino ha preso il coraggio a due mani ed ha deciso di sospendere loro le deleghe. Non li ha revocati da assessori ma ha voluto dare un segnale forte. Ha fatto un po’ come i maestri di una volta che punivano gli scolari discoli facendoli andare dietro la lavagna. Possono comunque impegnarsi, lavorare seriamente, ma restano sospesi sino a quando non mostreranno la giusta maturità. I conflitti maggiori si sono registrati tra l’assessore Bartolomeo Esposito ed il vicesindaco Claudio Vittorio. I due non hanno mai avuto feeling neanche quando facevano parte della giunta guidata dal compianto Antonio Izzo. Conflittualità che, probabilmente, si è acuita dopo che Esposito è risultato il consigliere più votato in assoluto all’elezioni di Maggio. Ma il sindaco Russo ha voluto mantenere gli accordi presi per la compilazione della lista ed ha nominato suo vice Vittorio. Alla conflittualità dei due si è aggiunto il terzo, ossia, Nello Ilario che si sta dimostrando un caratterino tutto pepe. Vittorio fa squadra proprio con Ilario. Entrambi fanno parte di Forza Italia. Esposito, invece, dopo una vita passata a destra, folgorato sulla via di Firenze, ha aderito al Pd e cerca di fare squadra con il consigliere di maggioranza Tonino Campanile. A sua volta, il primo cittadino, uomo di centro ed amico personale di Giuseppe De Mita, può contare sull’equilibrio del presidente del consiglio Pino Gallo. Questa la geografia politica della maggioranza che, però, poco conta nell’azione amministrativa. E così i tre restano sospesi o dietro la lavagna se preferite, sino a quando non mostreranno la maturità di spogliarsi delle proprie individualità e impegnarsi per l’interesse collettivo. Altrimenti, da dietro la lavagna potrebbero essere espulsi dall’aula per ridare la parola ai cittadini.
Esposito: Non mi interessano gli intrallazzi politici
Dopo aver letto l’articolo su Rotondi, l’assessore Bartolomeo Esposito, che si trova in Sicilia per questioni di lavoro, ci ha contattato telefonicamente, per le seguenti precisazioni: “Non ho mai creato frizioni all’interno dell’Amministrazione – dice Esposito – ho sempre lavorato per il bene comune, non ero a conoscenza di alcun accordo preelettorale, non sono interessato alcun intrallazzo politico. In campagna elettorale ho messo la faccia e mi sono impegnato per la vittoria di tutti. Non sono lo scolaro di nessuno, ma una persona piena di dignità”. La lavagna era una metafora che, purtroppo, sembra non sia stata apprezzata dagli amministratori comunali e loro seguaci.
Peppino Vaccariello