Disservizi telefonici? Per i cittadini caudini nessuna tutela è possibile
Nelle ultime due settimane si sono succeduti ininterrottamente disservizi telefonici in vari paesi della Valle Caudina che hanno cagionato enormi disagi a migliaia di utenti. Nessuna novità, ormai nei nostri territori da oltre 10 anni, assistiamo a continue interruzioni delle linee telefoniche, senza che le compagnie nulla facciano per ammodernare i propri obsoleti impianti e far cessare tale insostenibile situazione. Orbene esiste una normativa che prevede in caso di disservizio telefonico l’obbligo per le compagnie di risarcire i propri utenti con un indennizzo automatico, la cui entità è direttamente proporzionale alla durata dell’evento interruttivo. Sennonché le compagnie telefoniche, in questi anni, incuranti delle normative di legge, a fronte dei continui disagi cagionati agli utenti della Valle Caudina, piuttosto che risarcire il dovuto, hanno inteso resistere a tutti i giudizi instauratisi. E’ derivato, quindi, da tale comportamento illecito delle compagnie telefoniche un inevitabile enorme contenzioso. I Giudici aditi, però, chiamati a decidere quelle cause scaturite da disservizi telefonici di vaste zone del territorio hanno tutti ritenuto di accogliere le tesi difensive delle compagnie telefoniche e di conseguenza rigettare le domande dei consumatori. Si sono venuti così a creare dei precedenti giurisprudenziali per i quali oggi di fatto è impedito a qualsiasi utente telefonico (che abita in Valle Caudina) ricorrere alla giustizia ordinaria a fronte di disservizi derivati da interruzioni del segnale in zone del territorio dov’è residente. Ulteriore particolare che assolutamente non può essere sottaciuto è che le statuizioni dei Giudici aditi sono derivate per la maggior parte, non dall’approfondimento delle risultanze processuali dei singoli giudizi, ma da apposite riunioni nelle quali hanno deciso che le cause promosse dai consumatori siccome erano migliaia, non avevano pari dignità di tutti gli altri giudizi ordinari ed erano, “a prescindere”, non meritevoli di accoglimento. Non si spiegherebbero altrimenti le decisioni dei tanti giudici che per esempio hanno rigettato le domande degli utenti della Vodafone per il notorio disservizio del febbraio 2012 (durato ben 14 giorni), sul presupposto che la nevicata che interessò in quel periodo tutta Italia ed anche la Valle Caudina fu tale da provocare crolli, cadute di alberi e interruzioni elettriche che determinarono a loro volta le interruzioni del segnale della compagnia telefonica. Tali circostanze oltre che non essere state provate nei singoli giudizi sono anche false perché in Valle Caudina, com’è noto a tutti i suoi abitanti, al di là di qualche disagio, nulla accadde di rilevante. Del resto sarebbe stato sufficiente per i giudici al fine di ritenere non applicabile l’esimente della forza maggiore, non ignorare l’ammissione della società telefonica di non aver dotato il suo ripetitore di un gruppo elettrogeno. I fatti, innanzi descritti, seppur brevemente, a parere dello scrivente, meritano un profondo approfondimento in tutte le sedi competenti. Oltre al senso di impotenza che è derivato agli avvocati che hanno patrocinato queste cause, quello ch’è più, e che risulta molto difficile da accettare, è che in Valle Caudina, nell’anno 2019, gli utenti telefonici debbano assistere inermi a disservizi quotidiani della telefonia ed essere consapevoli che tali interminabili illeciti contrattuali rimarranno impuniti perché i Giudici territorialmente competenti hanno orientamenti , “a prescindere” , favorevoli alle società telefoniche.
Avv. Marco Monetti
Founder e Managing partner dello studio legale Monetti & Associati