Divieto pubblicità Gioco d’azzardo: le eccezioni al Decreto Dignità

Redazione
Divieto pubblicità Gioco d’azzardo: le eccezioni al Decreto Dignità

Un documento redatto da Sapar mette in luce quali sono i casi che esulano dal divieto di pubblicità previsto dalla norma del Governo Conte.

Comunicazione, marchio e televendita. Sono queste le tre eccezioni stilate da Sapar, Servizi apparecchi per le pubbliche attrazioni ricreative, che sfuggono agli effetti del Decreto Dignità nel mondo del gioco. L’associazione ha pubblicato queste normative in un documento che, stando a quanto detto da Benedetta Liberatore, direttrice dei Contenuti Audiovisivi Agcom, attiva nell’ambito della promulgazione delle linee guida sulla pubblicità sul gioco, sono state ben accolte da Montecitorio.

La direttrice dei contenuti Audiovisivi Agcom lo ha affermato in occasione di un convegno tenutosi a Roma, sottolineando anche la collaborazione fattiva e positiva che c’è stata tra Monopoli di Stato e con i Ministeri competenti. Per adesso non si sono segnalazioni di errori e proposte di correzione. Alcune critiche invece sono arrivate dalle associazioni di consumatori: “Da parte degli operatori del settore del gioco abbiamo riscontrato la necessità di capire come potranno muoversi visto che è stata fatta salva parte della comunicazione. Alcuni stanno valutando se è il caso di proseguire le operazioni in Italia”.

Dal prossimo 8 agosto, secondo quanto previsto dal Decreto Dignità, ogni pubblicità dedicata all’offerta del gioco sarà vietata in Italia. Una proibizione che deve essere letta, nella mente del Ministro Luigi Di Maio, come strumento di prevenzione contro patologie come la ludopatia. La norma è valida sia per il comparto del gioco pubblico italiano, sia per coloro che hanno sede legale in Italia oppure all’estero ma con autorizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ad operare in Italia.

Per evitare vuoti normativi, raggiri o incomprensioni è stato quindi programmato un tavolo di incontro tra l’Agcom e lo IAP, l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. All’ordine del giorno ci sarà il chiarimento e la discussione di quelle leggi ancora nebulose, aperte a diverse interpretazioni.

Come dicevamo in apertura, Sapar ha creato un documento in cui sono riportate le esclusioni al divieto di pubblicità, vale a dire le ammissioni e le eccezioni alla norma. Provando a schematizzare, esulano dal divieto i seguenti casi:

  • Comunicazioni commerciali business to business e l’organizzazione di fiere sul gioco dedicate agli operatori di settore.
  • Comunicazioni di responsabilità sociale di impresa, come le campagne informative sui giochi vietati, sui fattori di rischio, sul gioco problematico, sui rischi dell’usura connessi al gioco patologico, nonché l’attivazione di corsi di formazione sulla ludopatia.
  • Comunicazioni “cause related marketing”.
  • Utilizzo di un marchio che non rappresenti esclusivamente giochi a vincite ma anche altre attività di carattere autonomo.
  • Televendita di beni e servizi di gioco a pagamento.

Un documento preziosissimo che permetterà agli operatori di districarsi e muoversi all’interno di una giungla normativa che si preannuncia sempre più fitta. La prossima fase sarà quella della discussione tra le parti in causa, per garantire il rispetto delle norme ma anche l’informazione, corretta, agli utenti.