Don Nicola De Blasio tradotto in carcere
Don Nicola De Blasio tradotto in carcere. Arrivano importanti novità in merito all’inchiesta che coinvolge Don Nicola De Blasio. L’ex parroco e direttore della Caritas beneventana è stato infatti arrestato ed ora si trova nel carcere di Capodimonte.
Il Gip di Napoli
La misura restrittiva è stata disposta dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura del capoluogo partenopeo, che ha ritenuto sussistente il pericolo di reiterazione del reato di pedopornografia che aveva determinato, lo scorso tre novembre il provvedimento degli arresti domiciliari ai quali Don Nicola era sottoposto fino alla giornata di ieri .
L’aggravamento della misura restrittiva a carico dell’ex parroco dell’Addolorata è stato eseguito dalla Polizia Postale che aveva già effettuato la perquisizione domiciliare nell’abitazione dello stesso don Nicola, nel corso della quale erano stato rinvenuti in un pc alcuni file pedopornografici, oltre alla somma di 170 mila euro in contatti.
Recentemente il sequestro dei 170 mila euro è stato revocato dal tribunale del riesame, La polizia postale aveva trovato in un computer in uso al parroco una grande quantità di materiale pedopornografico. Il sacerdote aveva giustificato il possesso del materiale per un’inchiesta sulla pedopornografia nellachiesa.
Arrestato il presidente della Provincia di Benevento
Appalti della Provincia di Benevento, agli arresti domiciliari sono finiti Antonio Di Maria, presidente della Provincia, Michelantonio Panarese, sindaco di Buonalbergo, Angelo Carmine Giordano, Mario Del Mese, Giuseppe Della Pietra, Raffaele Pezzella e Antonello Scocca. Lo scrive OttoPagine Benevento
Divieto temporaneo
Il divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione. è stato applicato invece a Pietro Antonio Barone, Carlo camilleri, Nicola Camilleri, Gaetano Ciccarelli, Franco Coluccio, Antonio Fiengo, Antonino Iannotti, Sabino Petrella, Gianvincenzo Petriella e Antonio Sateriale.
Queste le persone destinatarie dell’ordinanza firmata dal gip Loredana Camerlengo su richiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino in una inchiesta che ipotizza,a vario titolo, le ipotesi di reato di corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, arivelazione di segreti d’ufficio ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falso ideologico.
Nel mirino 11 procedure pubbliche di appalto indette e/o gestite dalla Provincia di Benevento, dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Buonalbergo.Sono impegnati nela difesa, tra gli altri, gli avvocati Antonio Leone, Angelo Leone, Roberto Prozzo, Camillo cancellario, Cecchino Cacciatore.
Si tratta di un vero terremoto politico che scuote la Rocca dei Rettori. L’arresto di Di Maria che si trova ai domiciliari arriva a poche settimane dal voto in provincia, fissato per il 18 dicembre. E, ad una manciata di giorni dalla presentazione delle candidature.
Arrestato il presidente della Provincia di Benevento
Di Maria avrà modo di far valere le sue ragioni, ma, intanto, quessta scure cala impietosa e coinvolge anche diversi imprenditori. Ricordiamo che la Procura ha chiesto ed ottemuto dal gip anche i, sequestro di 49 mila euro frutto della corruzione. La difesa potrà far valere le proprie ragioni già dall’interrogatorio di garanzia.