Don Nicola si dimette da parroco e da direttore Caritas diocesana
Don Nicola si dimette da parroco e da direttore Caritas diocesana. In data odierna, Sua Eccellenza l’arcivescovo di Benevento mons. Felice Accrocca, a norma del can. 189 del Codice di Diritto Canonico, ha accolto le dimissioni dall’ufficio di parroco di “San Modesto” in Benevento e dall’ufficio di direttore della Caritas diocesana del Rev. Sac. don Nicola De Blasio, che le ha fatte pervenire in curia tramite i suoi legali.
Don Nicola resta ai domiciliari, mi sento un prete finito
Don Nicola De Blasio, parroco a Benevento e direttore della Caritas diocesana, indagato per detenzione di materiale pedopornografico, resta agli arresti domiciliari.
La decisione del gip
È la decisione del gip del Tribunale di Benevento come scrive Anteprima 24, al termine dell’udienza di convalida tenutasi in mattinata. La misura cautelare scaturisce da una indagine della Procura di Torino e da una perquisizione della Polizia Postale che ha rinvenuto dei file pedopornografici su un computer in uso al sacerdote.
Don Nicola – secondo i suoi legali – ha risposto a tutte le domande dei magistrati negando fermamente “ogni tipo di impulsi nei confronti delle immagini”.
Pedopornografia nella chiesa
Il materiale, secondo la difesa, apparteneva ad un dossier che il sacerdote stava raccogliendo nel periodo 2015/16 per documentare il fenomeno della pedopornografia nella Chiesa. Una indagine che era stata interrotta quando aveva capito che non poteva continuare a farlo senza alcuna autorizzazione.
Da allora quel materiale non era stato più consultato. Gli avvocati hanno anche riferito che il pc sul quale si trovavano i file non era funzionante. “Per una sorta di dimenticanza – dicono – quei file non sono stati più cancellati ma non sono mai finiti in rete. La prima visualizzazione dopo tanti anni è stata quella degli agenti che sono andati a perquisire il computer”.
Prete finito
Don Nicola si è detto “dispiaciuto” per aver rovinato l’immagine della Chiesa, se pure “inconsapevolmente”. Si ritiene un “prete finito” in quanto è stato sollevato dall’incarico come parroco della Chiesa di San Modesto, al Rione Libertà, e come direttore della Caritas.
Una vicenda davvero anomale che accende mille interrogativi. Il sacerdote, in questi giorni. ha ricevuto tantissimi attestati di solidarietà ma non sono mancati gli schizzi di fango. Ora dovrà combattere su due fronti. Da una parte dovrà dimostrare la sua innocenza e dall’altra cercare di riconquistare l’immagine perduta.