Dpcm, ecco chi chiude in Campania
Dpcm, ecco chi chiude in Campania. Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpc,. La notizia è arrivata dopo mezzanotte. Il nuovo Dpcm sarà in Gazzetta ufficiale in mattinata.
Da domani, giovedì, 5 novembre a a martedì 3 dicembre l’Italia sarà dunque divisa in tre aree: zone rosse (ad alto rischio), arancioni (intermedio) e verdi (più sicure).
Con regole e divieti diversi. L’ultima novità, rispetto alla bozza circolata nel pomeriggio, è che parrucchieri e barbieri resteranno aperti anche nelle aree rosse.
Solo nelle prossime 24 ore sapremo in quale categoria sarà collocata ogni regione, in base all’indice Rt e ad altri 21 criteri.
Una classificazione destinata a suscitare polemiche come già si è capito dallo scontro in serata tra governo e presidenti di Regione.
Una decisione molto attesa in Campania che oscilla tra zona arancione e zona rossa.
Nella zona rossa dovrebbero essere Lombardia, Piemonte, Calabria, Alto Adige e Valle d’Aosta. In bilico la Campania. Zona arancione Puglia, Sicilia, Liguria e probabilmente il Veneto.
Tutte le altre sono zone verdi. Le Regioni hanno chiesto che la valutazione del rischio epidemiologico venga fatta in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione regionali. E il governo ha promesso un “coinvolgimento”.
Tutti i divieti
Vediamo quali divieti ci saranno sia nella zona arancione che in quella rossa.
La seconda area è quella arancione, dove ci sarà un inasprimento delle regole rispetto alle zone verdi.
Bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie qui resteranno chiusi sempre e non più solo dopo le 18.
Sono salvi però parrucchieri e centri estetici. Dovrebbe essere vietato ogni spostamento in un Comune diverso da quello di residenza o domicilio, salvo comprovate ragioni di lavoro, studio, salute.
Per il resto valgono tutte le regole delle zone verdi: 50 per cento di capienza sui mezzi pubblici, didattica a distanza integrale alle superiori, stop ai musei e coprifuoco dalle 22.
Nelle regioni individuate ad alto rischio è vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, e perfino gli spostamenti all’interno del territorio, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o per motivi di salute.
La didattica a distanza in queste regioni scatterà già dalla seconda media (salvo le attività con minori disabili).
Resteranno chiusi bar, pasticcerie, ristoranti, e tutti i negozi che non vendono beni essenziali. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio e – fino alle 22 – la ristorazione con asporto, con divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze.
Dpcm, ecco chi chiude in Campania
Restano aperti i negozi di alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti. E le industrie.
Nessuna serrata per i servizi essenziali, ovviamente farmacie e supermercati saranno aperti al pubblico come a marzo scorso.