E anche il Vescovo si accorse della crisi…
Sviluppo, disoccupazione, lavoro, crescita, imprese. Non è un documento sindacale o un’analisi di qualche centro studi. Parliamo del messaggio pasquale che il vescovo di Benevento, Andrea Mugione, ha inviato a tutta la Chiesa diocesana e quindi anche alle parrocchie caudine.
Un messaggio duro e chiaro anche se, a parere di chi scrive, piuttosto tardivo vista la grave situazione in cui versa tutta la provincia di Benevento.
“Con questo messaggio esorto, pertanto, ad aprire il cuore e gli occhi sul volto dell’uomo sfigurato dalla povertà, dall’emarginazione, dall’esclusione sociale”, scrive il vescovo. E ancora: “In questo messaggio desidero riflettere sullo sviluppo e sul lavoro”.
Quello del titolare della cattedra di San Bartolomeo sono parole dure: “La negazione del lavoro diventa negazione della dignità dell’uomo stesso. Il lavoro è un dovere e un diritto”.
Ancora, il Vescovo sogna “un Sud diverso che lasci definitivamente alle sues palle la pressione della protesta, la retorica del lamento. Non possiamo non denuncia- re che c’è bisogno di opportunità di lavoro e che la mancanza di occupazione è la prima emergenza”.
Dopo una lunga disamina sulla situazione occupazionale della diocesi, Mugione lancia un appello: “Pur cosciente dei nostri limiti, lancio un appello a tutte le forze politi- che, ai sindacati, a tutti gli attori locali impegnati e a chi può investire parte del proprio denaro, perché s’intraprenda ogni iniziativa per dare a tutti un lavoro dignitoso”.
Non si può fare una critica al messaggio del Vescovo. Anzi, apprezziamo i toni duri e l’invito alla speranza. Peccato, però, che il presule non inviti i preti ad un ruolo più attivo, non scuota la Chiesa dall’eccesso di ignavia. Non si adiri perché le migliori iniziative caritatevoli sono lasciate allo spirito del singolo prete e non all’intera comunità ecclesiale. Quella di Mugione è una luce accesa in un tunnel buio nel quale versa tutta l’economia sannita (e caudina). Un tunnel nel quale imprenditori e sindacalisti compiacenti stanno alla finestra, senza parlare del ceto politico disinteressato o incapace di affrontare il dramma. Almeno però un primo passo è stato compiuto.
Angelo Vaccariello
@angelismi