E che accordo sul gioco ci sia . . . E’ indispensabile e necessario
Veramente da tantissime fonti arrivano forti e chiare le voci che vorrebbero una riforma del settore del gioco ed, oltretutto, vorrebbero che ciò si concretizzasse presto, bene ed anche, possibilmente, prima delle elezioni politiche in modo che non venga “gettato alle ortiche” tutto il lavoro sin qui messo in campo da questa legislatura. Sembrerebbe una presa in giro se i tempi (tanti) ed i risultati (pochini) ai quali si è arrivati da parte di questo Esecutivo dovessero svanire nel nulla e concretizzarsi con un nulla di fatto: il gioco pubblico, così, non riesce a proseguire il suo percorso, non riesce a tutelare la legalità sul territorio e non riesce neppure a pianificare un futuro nel quale tanti operatori leciti hanno investito e nel quale credono ancora, nonostante tutto.
Ecco, quindi, che il parere del Milton Friedman Institute pare alquanto importante: l’Istituto economico intende intervenire ancora una volta su questo argomento mediante un appello nel dibattito che si sta svolgendo sulla tematica del gioco d’azzardo pubblico e sulla tematica dei siti inseriti nella lista casino online con licenza aams. Naturalmente, l’appello è rivolto a tutte le forze politiche, all’Esecutivo, agli enti locali ed agli operatori affinché trovino una strategia, un modo per concretizzare la riforma del gioco pubblico, riforma tra quelle più indispensabili e necessarie negli ultimi anni per l’economia del nostro Paese. É una riforma che riguarda un intero comparto economico con imprese che di gioco vivono ed i suoi lavoratori e, direttamente, riguarda lo Stato e le sue finanze.
L’Istituto sottolinea che, dopo il mutamento politico che si è andato a presentare ed allo scenario di elezioni anticipate che si rappresenta, sarebbe veramente fondamentale che la riforma del gioco venisse terminata e compiuta, uniformando così le regole sull’intero territorio mettendo a disposizione sicurezza e stabilità all’intero comparto. Andare a elezioni senza dare compimento al riordino avviato dal sottosegretario Baretta significherebbe che rimarrebbero solo i “tagli effettuati al numero delle apparecchiature da intrattenimento presenti sul territorio”, ma mancherebbe quello che più necessita: la chiarificazione dell’impianto normativo che permarrebbe nebuloso e fuorviante.
Se questo davvero si concretizzasse, oltre a venire meno la tutela delle persone che soffrono di gioco problematico, anche le casse del nostro Erario ne risentirebbero in modo importante ed andrebbero incontro ad una perdita del gettito che, oggi, il nostro Paese non può certamente permettersi. L’Istituto spera che le forze “riformiste” metteranno sul piatto tutte le loro possibilità per portare a termine il riordino come è stato avviato e che possa essere completato evitando, senza ombra di dubbio, conseguenze molto più gravi.
Non rimarrebbe quindi che rimanere in attesa di una nuova Conferenza Unificata su questo tema e con queste speranze di “conclusione annunciata” più volte e sempre… rinviata. Ma il tempo degli spostamenti, di date da destinarsi sembra proprio essere passato, ora è il momento di portare a termine il tanto lavoro messo in cantiere e di finire questa “costruzione di riordino” che tutti aspettano con tanta speranza e con tanta “voglia di un futuro” da organizzare nel migliore dei modi. Chissà se ancora una volta l’Esecutivo scontenterà e deluderà i propri cittadini oppure se, finalmente, si potrà declamare “Il dado è tratto” e continuare serenamente in un percorso per il mondo del gioco non solo irto di massi altissimi da superare, ma anche lastricato in modo che non sia perennemente così difficile avere una attività ludica nel nostro ben amato Paese!