Elezioni a Cervinara: partiti divisi alla meta
C’era una volta la disciplina di partito. Tanto tempo fa, raccontano le cronache, i partiti (siano essi di destra, di sinistra o di centro) erano dilaniati da correnti interne (e la storia della Democrazia Cristiana insegna). Accese discussioni, sgambetti, cambi di alleanze caratterizzavano una politica vivace e piena di dibattito. Superata la fase della discussione, però, tutti venivano richiamati all’ordine e il segretario con carisma, dopo aver consultato il suo direttivo, dettava la linea da seguire. Ufficialmente era la linea del partito. Nel segreto dell’urna, poi, ognuno si comportava come meglio credeva.
Un primo elemento che emerge dalla campagna elettorale già nel vivo di Cervinara è che i maggiori partiti sono divisi al loro interno. Meglio dire: dilaniati.
Basta vedere il balletto di comunicati e dichiarazioni che precisano, pongono veti, dettano la linea e poi si smentiscono.
I quattro partiti più grandi di Cervinara prendendo a riferimento le Europee dello scorso (si, è vero: le europee non sono le comunali, ma stiamo analizzando i partiti) sono: il Pd (con 1.452 voti), Forza Italia (927), Movimento Cinque Stelle (777 voti) e Nuovo Centro Destra (404 voti).
Escludendo i grillini che, pur partecipando a riunioni e incontri vari, ancora non sono scesi nell’arena elettorale, tutti gli altri vivono fortissime tensioni.
E’ cronaca di ieri quella del Partito Democratico nel quale si incrociano due anime: una che guarda ad una possibile alleanza con l’attuale primo cittadino, Filuccio Tangredi; l’altra che invece rivendica una candidatura alternativa di un centro sinistra allargato.
Forza Italia, per bocca del suo segretario di sezione, ha ufficialmente aderito ad un’alleanza programmatica con il sindaco. Alcuni iscritti (o magari semplici simpatizzanti), invece, guardano a quest’accordo con profondo disagio.
Per Ncd la situazione non cambia. Anzi, come nel Pd, in questo caso il dibattito è “fortemente” pubblico. Una parte del Partito è fortemente ancorata con l’attuale sindaco; un’altra, invece, ha convintamente aderito a “Movimento Bene Comune” di Vincenzo Iuliano.
In tutta questa frantumazione bisogna dare atto di un granitica unità: quell’Udc cervinarese (il partito di riferimento di Tangredi) che non mostra alcuna divisione interna.
Da qui a metà aprile (quando si dovranno presentare le liste) compito della politica sarà quello di trovare la sintesi. Riusciranno i nostri eroi?
Pubblicità: clicca sul banner per ingrandire