Elezioni a San Martino, il sindaco Ricci: Non sarò della partita
San Martino Valle Caudina. “Non sarò della partita come giocatore, ma sarò il primo sostenitore e mi impegnerò, con maggiore intensità, come se fossi in campo”. E’ ancora presto per definire gli scenari politici a San Martino Valle Caudina che a maggio torna alle urne per l’elezione diretta del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale, ma la prima certezza è che Pasquale Ricci non si proporrà come candidato consigliere.
La dichiarazione che ci ha rilasciato il sindaco uscente non lascia spazio ad interpretazioni e, probabilmente, la più contenta sarà la moglie la signora Giulia Viscione.
A maggio Ricci porterà a termine i due mandati consecutivi da sindaco e si può dire che si chiude un’era. Un periodo che non è durato dieci anni ma, bensì 16, in quanto Ricci è stato nominato assessore esterno nel 2000.
Poi l’anno successivo è stato eletto in consiglio comunale e per un quinquennio è stato il vice del sindaco Franco Cocozza. Nel 2004 è stato eletto consigliere provinciale e due anni dopo sindaco per la prima volta.
Ed è stato anche presidente della comunità montana Partenio- Vallo Lauro. Oggi è esponente del partito democratico, ma arriva dall’ex partito comunista, con il quale ha seguito tutte le varie trasformazioni.
A maggio, dunque, non sarà candidato ma sulla scheda degli elettori ci potrebbe essere lo stesso un Ricci. Stiamo parlando del figlio Costantino, giovane avvocato, che ha la stessa passione politica del padre. Ma il sindaco mette le mani avanti.
“Non si tratta del solito passaggio tra padre e figlio, di cui è ricca la politica italiana. Mio figlio fa parte del direttivo del Pd e sarà il partito a decidere se lui vorrà scendere in campo. Io metto a disposizione la mia esperienza a lavorerò per una vittoria del partito”. Come sempre diplomatico, non risponde alla nostra domanda su quale candidato preferirebbe come suo successore. In buona sostanza, ci sono in ballo due nomi: il suo attuale vice, Francesco Sorrentino, ed il delegato alla cultura Erminio Petecca.
Con entrambi è legato oltre che dalla vicinanza politica da una solida amicizia ed, allora, se ha una preferenza se la tiene per se. Certo sarà difficile immaginare Pasquale Ricci fuori dalla politica, ma la sua è una scelta ben precisa. E poi come ci dice con uno dei suoi larghi sorrisi la politica si può fare forse anche meglio fuori dal comune: “Resto a disposizione del partito”.
P.V.