Emergenza covid: anche ragazzi di 16 e 18 anni in terapia intensiva in Campania
Emergenza covid: anche ragazzi di 16 e 18 anni in terapia intensiva in Campania. Emergenza covid: anche ragazzi di 16 e 18 anni in terapia intensiva in Campania. Oggi in Campania qualche ragazzo di 16-18 anni si trova in terapia intensiva. Vi prego di capire che parliamo di situazioni delicate.
Faremo di tutto per riaprire prima possibile ma dovere di garantire la vita per docenti e alunni che portano contagio in famiglia”. Lo ha dichiarato il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca in una diretta social.
Oggi riprende la vaccinazione con AstraZeneca. Noi dobbiamo completare la vaccinazione per una parte di ultra 80enni che non e’ stata in condizione di andare nei centri di vaccinazione.
Pazienti fragili
Noi abbiamo un capitolo di emergenza a cui dobbiamo rispondere, insieme coi pazienti fragili. Con l’aiuto dei medici di medicina generale, su pazienti fragili abbiamo due categorie.
La prima comprende malattie respiratore, cardiorespiratore, neurologiche, malattie epatiche, malati oncologici, sindrome di Down, obesita’ grave, trapiantati, Aids. Per queste persone contiamo sull’aiuto dei medici di famiglia a cui chiediamo una forte mano”.
Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta social del venerdì. “Abbiamo poi disabili gravi, che rientrano in legge 104. Questa seconda categoria gravera’ sulle strutture pubbliche. Ma la prima e la seconda categoria da’ vita nel suo insieme a categoria dei pazienti fragili.
Oggi dobbiamo avere una corsia preferenziale per pazienti fragili. In ogni Asl dobbiamo avere un primo capitolo separato, poi abbiamo da completare il resto delle vaccinazioni”.
Gli annunci ed i fatti
Sin qui le parole del governatore, Ci auguriamo che, finalmente, dalle parole si possa passare ai fatti. De Luca, ad esempio, non ha spiegato come risolvere la controversia con i medici di famiglia.
Molti di loro, ad oggi. ancora non prenotano le vaccinazioni per i pazienti fragili. Alcuni lo fanno e altri non ancora. Il presidente, oltre agli annunci, dia direttive chiare ai dirigenti delle asl e si confronti con il sindacato dei medici.
Il tempo degli annunci, francamente, ha stancato. Queste persone non possono essere abbondonate , si studino le soluzioni migliori. Senza tergiversare ulteriormente.