Entro il 4 novembre i sindaci del Sannio defineranno il ridimensionamento scolastico
Entro il 4 novembre i sindaci del Sannio defineranno il ridimensionamento scolastico. Si è svolta nel pomeriggio l’annunciata riunione dei Sindaci del Sannio, della Regione Campania con i consiglieri Luigi Abbate e Erasmo Mortaruolo, ed il rappresentante dell’assessore Lucia Fortini, con gli Operatori e i Sindacati della Scuola sul tema del dimensionamento e dell’autonomia delle dirigenze scolastiche.
La convocazione del presidente
Convocata dal Presidente della Provincia Nino Lombardi, a seguito delle conclusioni cui giunse il 17 ottobre scorso il Tavolo provinciale tecnico, la riunione odierna era finalizzata ad individuare soluzioni e proposte rispetto alle norme introdotte dalla Legge di Bilancio statale 2023 che prevedono almeno 961 alunni iscritti nel quinquennio del corso di studi al fine di riconoscere l’autonomia delle dirigenze delle Scuole di ogni ordine e grado.
I lavori sono stati introdotti dal Presidente Lombardi che ha ripercorso le tappe della vicenda dal punto di vista dell’Ente che presiede: ha infatti ricordato le sollecitazioni che da parte sua e del Consiglio provinciale sono state rivolte al Governo, prima ancora che fosse approvata dal Parlamento la Legge di Bilancio, finalizzate a rappresentare come nei territori montani quali il Sannio sia difficile raggiungere la soglia minima di 961 alunni prevista dalla legge.
Rapporto più favorevole
Il Tavolo Tecnico per il Dimensionamento, ha proseguito Lombardi, ha chiesto dunque che venga ammesso un rapporto studenti iscritti/Scuola il più favorevole possibili per le aree montane, come peraltro consentito anche dalle norme vigenti ed in considerazione del fatto che il Sannio negli ultimi anni ha rinunciato già ad un grannumero di Dirigenze.
Il Presidente Lombardi ha quindi affermato che, nel corso dei contatti sviluppati dei giorni scorsi, ha condiviso con i Sindaci una proroga fino al 4 novembre p.v. per la presentazione alla Provincia e quindi al Tavolo tecnico proposte per evitare impatti devastanti sul territorio, anche nelle more della pronuncia del Tar Campania rispetto al ricorso che la Regione ha a suo tempo presentato avverso le decisioni del Governo in materia di dimensionamento. Il tutto ha precisato Lombardi, sulla base di una considerazione: la Scuola è il perno della identità culturale e sociale del territorio. Il Sannio, ha ricordato Lombardi, è area fragile che non è in grado di rispettare i medesimi parametri stabiliti per le aree metropolitane: la denatalità, lo spopolamento, la complessità orografica e le criticità dei trasporti su strade montane, in particolare nel Fortore e del Tammaro, creano problemi aggiuntivi agli studenti, ai dirigenti scolastici, ai docenti ai cittadini. La Scuola, ha concluso Lombardi, è un diritto costituzionale irrinunciabile che deve essere garantito a tutti: la Scuola è la trave portante della identità culturale delle comunità locali.
Il Dirigente dell’Ufficio scolastico Sebastiano Pesce ha raccomandato alle Istituzioni territoriali di presentare comunque una proposta di Piano entro i tempi previsti perché, in mancanza, vi sarà il Commissariamento del Tavolo e questo verosimilmente non potrà tenere conto di criteri più morbidi nella definizione dei parametri da applicare sul territorio per definire il dimensionamento. Secondo le norme si potrebbe giungere, nella peggiore delle ipotesi, a 38 Dirigenze scolastiche o a 40, rispetto alle 53 attuali, in considerazione dell’applicazione di parametri e di criteri meno stringenti, tenendo conto delle possibilità di perequazione previste per le aree in particolare difficoltà ed applicando i principi di solidarietà e sussidiarietà. Secondo il Dirigente è possibile procedere a ridurre ulteriormente l’impatto sul terrtitorio delle nuove norme contrastando il fenomeno delle reggenze.
Alessandro Coppola, dirigente della Regione Campania in rappresentanza dell’assessore Lucia Fortini, ha ricordato come la Provincia di Benevento attraverso i documenti del Presidente Lombardi ed due voti del Consiglio Provinciale abbia già sottolineato che il Piano di dimensionamento deve tenere conto della marginalità e del disagio delle aree montane. Ha assicurato che la Regione Campania intende ammorbidire l’impatto delle norme sul dimensionamento scolastico nelle aree svantaggiate.
Del resto la penalizzazione della norma nazionale sul dimensionamento investe tutto il territorio campano. E’ necessario tenere presente che occorrerà procedere ad accorpamenti e che tutto sarà comunque fatto nel modo meno traumatico possibile: si agirà in particolare sulle reggenze.
Alla Regione non piace il parametro di 961 alunni per Scuola: esso nasce, ha dichiarato Coppola, da uno studio ministeriale che definisce il parametro come “periodico e iterativo”, ovvero, secondo la Regione e più correttamente, “arbitrario. Proprio sull’attacco al parametro si fonda il ricorso al Tar.
Piano su numeri stabili
La Regione, alla luce di tutto ciò, ritiene che il Piano non deve essere fondato sul numero dei 961 alunni, ma piuttosto su numeri stabili e credibili di alunni iscritti anche se fermi a 600 o addirittura a 400, come accade oggi, nelle aree montane. La Regione è disponibile a riconoscere anche con questi numeri sul medio termine l’Istituzione autonoma.
La Regione è disponibile a considerare l’accorpamento o aggregazione di due Scuole con numeri credibili e sicuri come sopra ricordati: su tutto questo la Regione è disponibile a ragionare con i Tavoli tecnici provinciali. Infine, Coppola ha dichiarato che la Regione è impegnata a dare guida stabile per il medio termine alle Scuole: le autonomie in Campania sono 899, considerando i pensionamenti a venire e le reggenze, trovando una quadra su tali numeri per tutto il territorio provinciale.
Sono quindi intervenuti i rappresentanti del Tavolo tecnico di dimensionamento scolastico provinciale e quindi i Sindaci o loro delegati, tutti fortemente critici rispetto alla norma nazionale.
In conclusione si svolgeranno sul territorio incontri tra i Sindaci e con la Provincia al fine di presentare entro il termine indicato dal Presidente le proposte da presentare ufficialmente al Tavolo tecnico per la determinazione del Piano di dimensionamento provinciale da inoltrare alla Regione Campania.
Il Dirigente dell’Ufficio scolastico Sebastiano Pesce ha raccomandato alle Istituzioni territoriali di presentare comunque una proposta di Piano entro i tempi previsti perché, in mancanza, vi sarà il Commissariamento del Tavolo e questo verosimilmente non potrà tenere conto di criteri più morbidi nella definizione dei parametri da applicare sul territorio per definire il dimensionamento. Secondo le norme si potrebbe giungere, nella peggiore delle ipotesi, a 38 Dirigenze scolastiche o 40, rispetto alle 53 attuali, in considerazione dell’applicazione di parametri e di criteri meno stringenti, tenendo conto delle possibilità di perequazione previste per le aree in particolare difficoltà ed applicando il principio di sussidiarietà. Secondo il Dirigente è possibile procedere a ridurre ulteriormente l’impatto sul territorio delle nuove norme contrastando il fenomeno delle reggenze,
Alessandro Coppola, dirigente della Regione Campania in rappresentanza dell’assessore Lucia Fortini, ha ricordato come la Provincia di Benevento attraverso i documenti del Presidente Lombardi ed due voti del Consiglio Provinciale abbia già sottolineato che il Piano deve tenere conto della marginalità e del disagio delle aree montane. Ha assicurato che la Regione Campania intende ammorbidire l’impatto delle norme sul dimensionamento scolastico nelle aree svantaggiate.
Del resto la penalizzazione della norma nazionale sul dimensionamento investe tutto il territorio campano. E’ necessario tenere presente che occorrerà procedere ad accorpamenti e che sarà comunque fatto nel modo meno traumatico possibile: si agirà in particolare sulle reggenze. Alla Regione non piace il parametro di 961 alunni per Scuola: esso nasce, ha dichiarato Coppola, da uno studio ministeriale che definisce il parametro come “periodico e iterativo”, ovvero secondo la Regione e pià correttamente “arbitrario.
Proprio sull’attacco al parametro si fonda il ricorso al Tar. La Regione, alla luce di tutto ciò, è che il Piano non deve essere fondato sul numero dei 961 alunni, ma deve essere fondato su numeri stabili e credibili di alunni iscritti anche se fermi a 600 o addirittura a 400, come accade oggi, nelle aree montane.
La Regione è disponibile a riconoscere anche con questi numeri l’Istituzione autonoma. La Regione è disponibile a considerare l’accorpamento o aggregazione di due Scuole con numeri credibili e sicuri sul medio termine secondo i numeri sopra ricordati: su tutto questo la Regione è disponibile a ragionare con i Tavoli tecnici provinciali. Infine, Coppola ha dichiarato che la Regione è impegnata a dare guida stabile per il medio termine alle Scuole: le autonomie in Campania sono 899, considerando i pensionamenti a venire e le reggenze, trovando una quadra su tali numeri per tutto il territorio provinciale.
La proposta finale
Sono quindi intervenuti i rappresentanti del Tavolo tecnico di dimensionamento scolastico provinciale e quindi i Sindaci o loro delegati di Colle Sannita, San Marco dei Cavoti, Apollosa, Morcone, Benevento, Guardia Sanframondi, Paduli, San Lorenzo Maggiore, Pietrelcina, San Bartolomeo in Galdo, tutti fortemente critici rispetto alla norma nazionale.
In conclusione del dibattito si è stabilito che si svolgeranno sul territorio incontri tra i Sindaci e con la Provincia al fine di presentare entro il termine indicato dal Presidente le proposte da presentare ufficialmente al Tavolo tecnico per la determinazione del Piano di dimensionamento provinciale da inoltrare alla Regione Campania.