Farmacia, la protesta arriva all’Asl: ma il segretario Pd De Blasio che fa?
Il comitato ristretto dei sindaci dell’Asl Avellino si riunirà prima della pausa estiva per discutere della vicenda della chiusura della farmacia del poliambulatorio di Cervinara. Il sindaco di Avellino, Paolo Foti, ha dato rassicurazioni in tal senso al collega di San Martino Valle Caudina, Pasquale Ricci, il quale, questa mattina, si è recato ad Avellino per protocollare la delibera di protesta, frutto del consiglio comunale congiunto che si è tenuto mercoledì scorso a Cervinara. La vicenda è nota ed oggi sono 28 giorni che gli ammalati di tumore e di altre gravi patologie dei quattro comuni irpini della Valle sono costretti a recarsi ad Avellino per ritirare i farmaci salvavita. Una vicenda che noi stiamo denunciando sin dal primo giorno ma con un silenzio assordante da parte di tutti gli altri. Sindaci, assessori e consiglieri comunali si sono fatti carico del problema ma, al consiglio comunale di mercoledì sera, non c’era praticamente nessuno. L’inumanità della decisione del direttore generale dell’azienda sanitaria locale, Sergio Florio, sembra non abbia colpito nessuno e gli ammalati, circa una cinquantina di persone, sono abbandonati a loro stessi. Tra le altre, non si è levata neanche una voce di protesta o di solidarietà da parte dei medici e dei sacerdoti. E’ qualcosa che fa restare veramente di stucco e sancisce la fine del termine comunità in Valle Caudina. Ma,come sempre avviene, quello che capita in questa zona, disgraziata della provincia di Avellino sembra non interessare per nulla i partiti politici. La consigliera regionale del partito democratico, Rosetta D’Amelio, ha presentato al governatore Caldoro una interrogazione. E di questo bisogna rendergliene merito. Ma, da via Tagliamento, sede provinciale del pd, non è stata spesa neanche una parola. Probabilmente, si tratta di una svista da parte del segretario provinciale, Carmine De Blasio. Il numero uno del pd irpino, che in Valle Caudina conta voti ed iscritti in maniera abbastanza copiosa, dovrebbe conoscere bene queste problematiche, visto che è il coordinatore di un piano sociale di zona. Per lavoro, quindi, si occupa di servizi sociali, ma, appunto, lo fa per lavoro per i quale viene regolarmente pagato. Peccato che una persona investita da problematiche molto forti non abbia avuto la sensibilità di occuparsi, anche se per pochi minuti, di una questione impietosa che riguarda dei malati gravi della Valle Caudina irpina. Dirigenti, sindaci ed iscritti locali lo hanno fatto ma non si può non sottolineare che via Tagliamento chiude le finestre se ci sono da difendere i diritti della Valle Caudina.
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