Festival dell’Impegno Civile, il nascente Presidio Libera Valle Caudina e Valle Telesina: “Siamo una voce perché non vogliamo girarci dall’altra parte”
Il Festival dell’Impegno Civile, che ha fatto tappa per la prima volta nel Sannio a Benevento presso l’ex cementificio confiscato in contrada Olivola (tappa organizzata dal Coordinamento provinciale di Libera), ha visto la presenza del sindaco di Benevento Clemente Mastella, del procuratore capo di Benevento Aldo Policastro e di numerose associazioni presenti sul territorio per testimoniare l’impegno comune di voler restituire il bene alla collettività. Tra queste, hanno aderito all’iniziativa anche l’Azione Cattolica della Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, che del Coordinamento provinciale fa parte, e il nascente Presidio Interterritoriale di Libera per la Valle Caudina e per la Valle Telesina, che comprende già un nutrito gruppo di associazioni.
Il titolo della rassegna “Siamo in ritardo ma siamo ancora in tempo” riprende il messaggio del manifesto degli Stati Generali delle Terre di don Peppe Diana, è una rassegna nata ormai undici anni fa per promuovere il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Marco Natale (Azione Cattolica diocesana) del nascente Presidio ha così commentato l’iniziativa. “Si tratta di uno stimolo concreto alle istituzioni affinché questo bene di contrada Olivola, così come tutti gli altri beni confiscati nel nostro Sannio, non siano abbandonati, ma vengano riutilizzati e resi utili socialmente per la nostra società. In verità a volte sembra che ci sentiamo un po’ “voce di uno che grida nel deserto”. Ma è proprio nel deserto, a partire dai propri, che si vede quanto vale la propria umanità. E’ proprio nel deserto di chi non vuole ascoltare e si gira dall’altra parte per non vedere, che dobbiamo provare a dare una voce per scuotere le coscienze. E’ questo il valore aggiunto che Libera ha posto, in particolare, su quel bene confiscato a Benevento: essere voce per non girarci dall’altra parte. Noi ci siamo e ci saremo, la nostra sarà una voce nel deserto alla quale proveremo a dare molta risonanza. Come Presidio Interterritoriale di Libera non staremo certo in un angolino a parlare nascosti e sottovoce, ma scenderemo nelle piazze a gridare. Lo dobbiamo soprattutto nei confronti di tutte quelle persone che hanno testimoniato per tutti noi con la propria vita e nei confronti di tutti coloro che ogni giorno lottano sulla propria pelle”.