Festival Filosofico del Sannio: Carlo Galli parla dell’armonia dello sport
Benevento, è giunta alla VI edizione il Festival Filosofico del Sannio organizzato da “Stregati da Sophia”, Associazione culturale e filosofica presieduta da Carmela D’Aronzo. Molti gli ospiti intervenuti alla kermesse, tra questi Carlo Galli, docente di Storia delle Dottrine Politiche all’Università di Bologna, autore della lectio magistralis “Accordo e competizione: L’armonia dello sport”.
Alla kermesse, aperta anche alle scuole, noi alunni del Liceo Classico ‘F. De Sanctis’, accompagnati dalla Prof.ssa Luigia Mainolfi, abbiamo partecipato con molto interesse, tanto da indurci a scrivere questo articolo affinché le parole di Galli arrivino a quante più persone possibili.
Qui di seguito ne riportiamo i passi salienti per consentire a chi non era presente di comprendere l’importanza dello sport, del gioco e di come questi si intersecano con la riflessione filosofica.
Galli inizia il suo intervento con queste parole: “Armonia e sport. Armonia deriva dalla radice Ar che significa essenzialmente adattare, connettere, collegare, che ci trasmette un concetto. È giusto, è necessario che unità e pluralità convivono.
Armonia vuol dire far stare insieme cose diverse, con l’esclusione dei due opposti: l’unità assoluta (la distruzione della diversità), la diversità che esplode e diventa pura violenza.”
Poi prosegue: “Che cosa centra lo sport con l’armonia e con la riflessione filosofica? Moltissimo! Nella riflessione filosofico-politica del ‘900 sullo sport è stato detto tutto e il contrario di tutto. Da una parte è stato detto che nello sport c’è violenza, sforzo contro se stessi e contro gli altri.
Dall’altra parte è stato detto che l’armonia e lo sport sono due concetti collegabili perché nello sport si può trovare gioia, liberazione e autenticità”.
Poi, cita diversi autori come Huzinga e Junger i quali hanno scritto entrambi dell’importanza del gioco per lo sviluppo dell’uomo e delle sue capacità. Inoltre, prosegue ancora Galli parlando dei nemici dello sport, facendo un paragone tra calcio e politica: “Una squadra di calcio prevale sull’altra attraverso il numero di gol, ad esempio; in politica vince la squadra che riceve più voti, quindi la vincita è determinata dalla conta. Questo stilizza la lotta, ma non la rende meno aspra, perché quello che conta diventa la vincita col conteggio dei punti o dei voti.
I nemici dello sport sono questi. In linea generale il grande nemico è il guastafeste, quello che dice “state giocando, la vita vera è un’altra e in nome della vita vera vi impedisco di giocare”; il guastafeste è colui che dentro il gioco introduce due principi che non gli possono appartenere: violenza incontrollata e utilità.
Violenza ed utilità sono l’essenza anche della politica, per com’essa si presenta nella storia moderna e contemporanea, violenza che si cerca di utilizzare, tamponare, abbassare di grado e di temperatura, che finisce tutta nelle mani dello Stato (cioè colui che detiene il monopolio della violenza legittima) che può commettere violenza all’interno con le forze dell’ordine e all’esterno con l’esercito.
L’utile è l’essenza della nostra vita associata: ci si associa perché è utile lavorare.
Tutto ciò è la prosa della vita; la vita associata è all’insegna della violenza e dell’utilità. Non si vive che di utile, perché la cosa più importante in politica sono i soldi. Qual è il sostituto della gloria oggi? La fama, la notorietà. Anche nel mondo dei media esistono comportamenti che non sono puramente ludici. Lo sport contiene tutti gli elementi che abbiamo detto ma contaminati da violenza e utilità.”
Il professore Carlo Galli conclude il suo intervento citando alcuni autori dell’antica Grecia e ponendo una domanda alla quale non si è ancora riusciti a dare risposta: “Il gioco oggi produce ancora armonia come potrebbe o è finito nella disarmonia? È una domanda che resta aperta.”
Liceo Classico F. De Sanctis di Cervinara
Referente Prof.ssa Luigia Mainolfi