Forchia: l’opposizione attacca sul dissesto inventato
I consiglieri hanno deciso di non partecipare al consiglio

Forchia: l’opposizione attacca sul dissesto inventato. Un intervento durissimo, articolato e senza sconti quello del gruppo consiliare d’opposizione “Per Forchia”, che ha annunciato la propria assenza dal Consiglio Comunale convocato per la convalida del rendiconto 2024 e del ricorso al riequilibrio finanziario.
Una scelta simbolica ma fortemente politica: “La nostra presenza sarebbe superflua – dichiarano – non vogliamo avallare uno scempio istituzionale”.
“Il dissesto? Una finzione utile solo alla propaganda”
I consiglieri non usano mezzi termini: “Il sindaco ha bisogno di un nemico per coprire i suoi fallimenti. Dopo aver esaurito le accuse all’opposizione e ai ‘Grandi Vecchi’ , a riesumare le vecchie amministrazioni , a vedere complotti ora si aggrappa al pretesto del dissesto finanziario, ma è una messinscena.
Lo dimostrano i documenti ufficiali, che parlano chiaro funzionale solo a costruire una narrazione da campagna elettorale, dove lei sindaco si presenta come il salvatore del Comune da una crisi.. che ha inventato ad arte, per coprire la incapacità di amministrare e di prendere decisioni, perché cosi facendo si evita di decidere si sopravvive. E state certi che avremo ragione!!
“Atto viziato, confermato dagli stessi atti dell’amministrazione”
L’opposizione sottolinea come lo stesso Comune, nei propri documenti, riconosca la natura “annullabile” degli atti votati. “Se l’atto fosse stato valido – incalzano – non saremmo qui a convalidarlo.
La verità è che si sta cercando di mettere una toppa a errori grossolani, figli di una gestione superficiale e incompetente. Il revisore dei conti era già decaduto quando ha espresso i pareri sui documenti finanziari. E oggi, con questa ‘convalida’, tentano di legittimare ciò che legittimo non è mai stato.
Il revisore è stato sostituito solo il 15 luglio scorso, in seconda convocazione – proseguono – (ad un anno dalle elezioni già non avevano il numero legale!!). Prima di allora, ben tre revisori nominati dalla Prefettura avevano rifiutato l’incarico.
Forse per timore di una situazione contabile opaca? Solo dopo un secondo sorteggio si è potuto procedere alla nomina. Una sequenza che parla da sola”.
“Il piano delle alienazioni? Solo fumo negli occhi”
Pesanti critiche sono state rivolte anche al Piano delle Alienazioni, definito un “volantino pubblicitario per investitori senza senno”: “State cercando di far quadrare i conti mettendo in vendita immobili che in passato nessuno ha voluto acquistare e oggi li riproponete a prezzi ancora più alti. È finanza creativa, non programmazione economica”.
“I numeri vi smentiscono: squilibrio aumentato, IMU ridotta”
Tra le contestazioni più puntuali, anche la riduzione delle stime di gettito IMU per il 2025 – passate da 218mila a 170mila euro – proprio in linea con quanto previsto dalla precedente amministrazione, quella tanto criticata:
“Avevamo ragione noi”, affermano. E poi ancora: “Il fondo crediti dubbia esigibilità è stato rimodulato con un buco di oltre 135mila euro rispetto alla previsione iniziale. Lo squilibrio del 2025 è oggi arrivato a 168mila. Lo dice l’amministrazione, non noi”. Ma la parte più surreale è un’altra: E UDITE UDITE (come direbbe un banditore medievale in piazza): il sindaco conferma che per la competenza 2025 lo squilibrio è di –168.949,12 euro, rispetto ai –139.270 euro lasciati dalla vecchia amministrazione.
Nel luglio 2024 questa stessa amministrazione approvava il permanere degli equilibri di bilancio dopo in mese di amministrazione e dopo un anno arriva a 719.290€ di disavanzo che sommati ai 168.949,12 della gestione del 2025 sono 888.239,36 sempre determinati dall’attuale amministrazione.
E la cosa straordinaria è che lo scrivono loro, mica noi! È tutto scritto negli atti che si accingono ad approvare . Siamo semplicemente lettori attenti di un bilancio che sembra più un racconto fantastico che un documento amministrativo.
Infine, l’apoteosi: vogliono coprire tutto con un piano delle alienazioni. Quindi oltre al disavanzo che hanno abilmente (si fa per dire) costruito, ce n’è pure un altro – sempre loro – frutto di una gestione che ormai possiamo definire senza giri di parole: di cronica incapacità.
E nel frattempo il paese va alla deriva, Questa amministrazione, dopo un anno di luna di miele, è riuscita solo a sperperare soldi pubblici e ad inventarsi variazioni contabili al limite dell’assurdo.
“Altro che debiti ereditati: solo due delibere da 291 e 300 euro”
Particolarmente tagliente anche il passaggio sui debiti fuori bilancio: “Sventolate due delibere da poche centinaia di euro per parlare di eredità pesante, ma sono solo pretesti. Non si può continuare a vivere lamentandosi del passato quando oggi si sopravvive solo grazie a ciò che è stato fatto prima”.
“Il paese va alla deriva”
Il gruppo “Per Forchia” conclude il suo intervento con toni drammatici: “Forchia sta andando alla deriva e oggi si tenta disperatamente di mascherare l’immobilismo dietro una narrazione di crisi creata a tavolino. È tutto scritto nero su bianco negli atti. Non vogliamo essere complici di questo scempio istituzionale, e proprio per questo – con responsabilità e coerenza – abbiamo scelto di non partecipare a questa seduta. La nostra assenza è un atto politico chiaro e necessario”.
Un messaggio forte, dunque, che va oltre il voto formale e si traduce in una presa di distanza totale: “Non ci stiamo. Né nel merito, né nel metodo. E non staremo nemmeno fisicamente in aula a legittimare un processo che riteniamo profondamente scorretto, pericoloso e dannoso per il futuro del comune.